L’intenso desiderio dei pittori del Rinascimento di cogliere la vita in movimento si ritrova anche - in maniera mutata ma in qualche modo comparabile – nell’evoluzione della computer grafica, dai primi esperimenti di rappresentazione della natura e del corpo umano, ai virtuosismi del grande cinema di animazione e del videogame. Anche i programmi di fotoritocco hanno acquisito nel tempo effetti e filtri che rivelano lontane radici nei pattern floreali, nelle brezze, nelle vesti ventilate delle ninfe fiorentine. Le grandi dorsali dell’imitazione e della trasformazione sono presentate in questo intervento attraverso esempi e confronti, che ruotano intorno al concetto di meme, l’unità minima di trasmissione culturale che si afferma e diffonde per somiglianza, emulazione e mimetismo. Sullo sfondo, la domanda posta dalla storica dell’arte Marisa Volpi ne L’occhio senza tempo: “Perché dal travaso di un tema formale arriva tanta energia creativa a chi dipinge e a chi guarda? […] ci si esalta di ciò che cambia, strettamente unito a ciò che permane. È il sogno del permanere nel trasformarsi, che anche gli artisti, come gli storici dell’arte sembrano coltivare, pur colloquiando a distanza di secoli.”
Ninfe in computer grafica. Foto ritocco, simulazione del movimento, tempo reale - ovvero funzoni della rappresentazione contemporanea fra arte, gaming e citazione storica / Sbrilli, Antonella. - (2023), pp. 167-177.
Ninfe in computer grafica. Foto ritocco, simulazione del movimento, tempo reale - ovvero funzoni della rappresentazione contemporanea fra arte, gaming e citazione storica
Sbrilli, Antonella
2023
Abstract
L’intenso desiderio dei pittori del Rinascimento di cogliere la vita in movimento si ritrova anche - in maniera mutata ma in qualche modo comparabile – nell’evoluzione della computer grafica, dai primi esperimenti di rappresentazione della natura e del corpo umano, ai virtuosismi del grande cinema di animazione e del videogame. Anche i programmi di fotoritocco hanno acquisito nel tempo effetti e filtri che rivelano lontane radici nei pattern floreali, nelle brezze, nelle vesti ventilate delle ninfe fiorentine. Le grandi dorsali dell’imitazione e della trasformazione sono presentate in questo intervento attraverso esempi e confronti, che ruotano intorno al concetto di meme, l’unità minima di trasmissione culturale che si afferma e diffonde per somiglianza, emulazione e mimetismo. Sullo sfondo, la domanda posta dalla storica dell’arte Marisa Volpi ne L’occhio senza tempo: “Perché dal travaso di un tema formale arriva tanta energia creativa a chi dipinge e a chi guarda? […] ci si esalta di ciò che cambia, strettamente unito a ciò che permane. È il sogno del permanere nel trasformarsi, che anche gli artisti, come gli storici dell’arte sembrano coltivare, pur colloquiando a distanza di secoli.”File | Dimensione | Formato | |
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