Nell’epoca della tecnologia, gli algoritmi di calcolo e i nuovi sistemi di produzione sembrano essere sempre più in grado di produrre la forma che perfettamente interpreti la funzione. Sembra possibile individuare l’oggetto, l’immagine, l’artefatto che realizzi in maniera definitiva e conclusiva il suo vero scopo. Eppure, abbiamo costantemente prova che il fenomeno prodotto dall’uomo non sembri seguire il precetto funzione=forma, ma piuttosto che la sua attività sia pervasa dall’esigenza di sperimentare la deroga di intervenire sulla funzione perché assuma forma. La deroga, la tendenza, la pulsione, rispecchia la richiesta di libertà nell’azione che è propria dell’uomo e diventa esigenza estetica che gli appartiene. L’oggetto, l’immagine, l’artefatto non sono solo fenomeni della percezione e non riguardano solo la sensibilità ma sono in primo luogo interrogativi di natura intellettuale, questioni di pensiero. Nasce quindi l’urgenza di analizzare i meccanismi mentali che governano l’esperienza estetica, distinguendo però tra quelle condizioni che soddisfano il giudizio dai processi di pianificazione e azione che portano alla realizzazione del fenomeno estetico. Indagare quindi il rapporto che lega l’autore e il fruitore attraverso quella particolare manifestazione che chiamiamo arte. Tre strade strettamente interconnesse ma ognuna con proprie caratteristiche. Il libro è diviso in tre capitoli, il Bello, la Maestria e l’Arte; tre capitoli che pure se strettamente collegati indicano tre diversi filoni di ricerca che hanno bisogno di essere, almeno in parte, isolati perché si possa indagare le diverse relazioni che si determinano nel complesso rapporto tra l’individuo, sia esso fruitore o artefice, e la forma dell’artefatto.
Il bello, la maestria, l'arte. Tra percezione, azione ed espressione / Casale, Andrea. - (2023), pp. 1-248.
Il bello, la maestria, l'arte. Tra percezione, azione ed espressione
Casale Andrea
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2023
Abstract
Nell’epoca della tecnologia, gli algoritmi di calcolo e i nuovi sistemi di produzione sembrano essere sempre più in grado di produrre la forma che perfettamente interpreti la funzione. Sembra possibile individuare l’oggetto, l’immagine, l’artefatto che realizzi in maniera definitiva e conclusiva il suo vero scopo. Eppure, abbiamo costantemente prova che il fenomeno prodotto dall’uomo non sembri seguire il precetto funzione=forma, ma piuttosto che la sua attività sia pervasa dall’esigenza di sperimentare la deroga di intervenire sulla funzione perché assuma forma. La deroga, la tendenza, la pulsione, rispecchia la richiesta di libertà nell’azione che è propria dell’uomo e diventa esigenza estetica che gli appartiene. L’oggetto, l’immagine, l’artefatto non sono solo fenomeni della percezione e non riguardano solo la sensibilità ma sono in primo luogo interrogativi di natura intellettuale, questioni di pensiero. Nasce quindi l’urgenza di analizzare i meccanismi mentali che governano l’esperienza estetica, distinguendo però tra quelle condizioni che soddisfano il giudizio dai processi di pianificazione e azione che portano alla realizzazione del fenomeno estetico. Indagare quindi il rapporto che lega l’autore e il fruitore attraverso quella particolare manifestazione che chiamiamo arte. Tre strade strettamente interconnesse ma ognuna con proprie caratteristiche. Il libro è diviso in tre capitoli, il Bello, la Maestria e l’Arte; tre capitoli che pure se strettamente collegati indicano tre diversi filoni di ricerca che hanno bisogno di essere, almeno in parte, isolati perché si possa indagare le diverse relazioni che si determinano nel complesso rapporto tra l’individuo, sia esso fruitore o artefice, e la forma dell’artefatto.File | Dimensione | Formato | |
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