Il saggio ha un duplice: da un lato, passare brevemente in rassegna alcuni contributi ritenuti dallo scrivente significativi per aver messo in evidenza, in un arco di tempo relativamente lungo che precede la pubblicazione del libro di Sraffa (1960), hanno alcuni limiti interpretativi nonché alcuni difetti di natura logico formale della teoria economica ‘neoclassica’ (da ora in avanti verrà tuttavia impiegato esclusivamente il termine postclassica, in quanto ritenuto dallo scrivente più appropriato). Un’attenzione particolare verrà riservata a quelli insiti nell’uso della funzione di produzione quale strumento analitico di rappresentazione ed interpretazione della distribuzione funzionale del reddito. Dall’altro, il saggio intende fornire alcuni spunti di riflessione per una interpretazione non monolitica di tale teoria, attribuendo, in particolare, un carattere di tipo ‘apologetico’ esclusivamente alle versioni più moderne di quella teoria, e non già a quelle del periodo che va grosso modo dagli anni ’90 di fine ottocento fino intorno alla metà degli anni ’30 del secolo scorso, in coincidenza con la pubblicazione della Teoria Generale di Keynes (1936). Tale interpretazione, di conseguenza, pone con forza la necessità di un’ulteriore riflessione sui motivi che hanno indotto la teoria tradizionale a sottovalutare, se non addirittura ad ignorare, quelle prime critiche formulate che, dopotutto, provenivano proprio dall’interno della stessa teoria, e cioè espresse da quegli stessi economisti che condividevano tra loro lo stesso apparato analitico e concettuale di fondo.
Distribuzione del reddito e produttività dei "fattori": alcune critiche prima di Sraffa / Chiodi, Guglielmo. - (2010), pp. 121-146.
Distribuzione del reddito e produttività dei "fattori": alcune critiche prima di Sraffa
CHIODI, GUGLIELMO
2010
Abstract
Il saggio ha un duplice: da un lato, passare brevemente in rassegna alcuni contributi ritenuti dallo scrivente significativi per aver messo in evidenza, in un arco di tempo relativamente lungo che precede la pubblicazione del libro di Sraffa (1960), hanno alcuni limiti interpretativi nonché alcuni difetti di natura logico formale della teoria economica ‘neoclassica’ (da ora in avanti verrà tuttavia impiegato esclusivamente il termine postclassica, in quanto ritenuto dallo scrivente più appropriato). Un’attenzione particolare verrà riservata a quelli insiti nell’uso della funzione di produzione quale strumento analitico di rappresentazione ed interpretazione della distribuzione funzionale del reddito. Dall’altro, il saggio intende fornire alcuni spunti di riflessione per una interpretazione non monolitica di tale teoria, attribuendo, in particolare, un carattere di tipo ‘apologetico’ esclusivamente alle versioni più moderne di quella teoria, e non già a quelle del periodo che va grosso modo dagli anni ’90 di fine ottocento fino intorno alla metà degli anni ’30 del secolo scorso, in coincidenza con la pubblicazione della Teoria Generale di Keynes (1936). Tale interpretazione, di conseguenza, pone con forza la necessità di un’ulteriore riflessione sui motivi che hanno indotto la teoria tradizionale a sottovalutare, se non addirittura ad ignorare, quelle prime critiche formulate che, dopotutto, provenivano proprio dall’interno della stessa teoria, e cioè espresse da quegli stessi economisti che condividevano tra loro lo stesso apparato analitico e concettuale di fondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.