Essad Bey è una figura polimorfa, è scrittore cosmopolita e anima dilacerata, un abitante del mondo, ma in fondo un apolide senza patria, di casa dappertutto e in nessun luogo. Egli è oggi considerato uno dei più importanti romanzieri azeri del Novecento; ha svolto tuttavia anche un’intensa attività giornalistica, in particolare presso la rivista tedesca “Die literarische Welt”, e ha pubblicato, inoltre, accanto ai suoi romanzi, una serie libri di argomento storico, come le biografie di Stalin, Lenin, Maometto o dello Zar Nicola II. In Essad Bey il giornalista è sempre anche un romanziere, un artista della parola e dell’arabesco, e viceversa il romanziere è sempre anche un giornalista, un attento e acuto, anche se non sempre obiettivo, osservatore del mondo.Gli anni trascorsi a Berlino, in particolare, lo vedono protagonista dell’importante scena giornalistica ed editoriale del tempo. Dal 1926 al 1933 Essad Bey collabora, infatti, in qualità di esperto dell’Oriente alla redazione della rivista letteraria “Die literarische Welt”, fondata nel 1925 da Willy Haas. Analizzando i numerosi articoli che l’autore scrive per la “Literarische Welt”, si può delineare un quadro più completo e omogeneo di questo personaggio che risulta essere, tuttavia, un personaggio assolutamente eclettico e sfuggente: il confronto tra l’opera storico-giornalistica e la scrittura letteraria, l’analisi del rapporto dell’autore con l’ambiente culturale e artistico del tempo, o, infine, la ricerca delle correnti letterarie e dei pensieri politici che lo hanno influenzato ci aprono nuove prospettive per capire e interpretare la stravaganza intellettuale dello scrittore. Allo stesso tempo questo confronto ci permette di inquadrare lo scrittore nel suo periodo storico e di capire qual è stato il suo contributo personale all’espressione culturale del tempo.
Essad Bey e la Literarische Welt: la visione dell'Oriente tra cosmopolitismo e Zerrissenheit / Padularosa, Daniela. - (2022), pp. 103-130.
Essad Bey e la Literarische Welt: la visione dell'Oriente tra cosmopolitismo e Zerrissenheit
Daniela Padularosa
2022
Abstract
Essad Bey è una figura polimorfa, è scrittore cosmopolita e anima dilacerata, un abitante del mondo, ma in fondo un apolide senza patria, di casa dappertutto e in nessun luogo. Egli è oggi considerato uno dei più importanti romanzieri azeri del Novecento; ha svolto tuttavia anche un’intensa attività giornalistica, in particolare presso la rivista tedesca “Die literarische Welt”, e ha pubblicato, inoltre, accanto ai suoi romanzi, una serie libri di argomento storico, come le biografie di Stalin, Lenin, Maometto o dello Zar Nicola II. In Essad Bey il giornalista è sempre anche un romanziere, un artista della parola e dell’arabesco, e viceversa il romanziere è sempre anche un giornalista, un attento e acuto, anche se non sempre obiettivo, osservatore del mondo.Gli anni trascorsi a Berlino, in particolare, lo vedono protagonista dell’importante scena giornalistica ed editoriale del tempo. Dal 1926 al 1933 Essad Bey collabora, infatti, in qualità di esperto dell’Oriente alla redazione della rivista letteraria “Die literarische Welt”, fondata nel 1925 da Willy Haas. Analizzando i numerosi articoli che l’autore scrive per la “Literarische Welt”, si può delineare un quadro più completo e omogeneo di questo personaggio che risulta essere, tuttavia, un personaggio assolutamente eclettico e sfuggente: il confronto tra l’opera storico-giornalistica e la scrittura letteraria, l’analisi del rapporto dell’autore con l’ambiente culturale e artistico del tempo, o, infine, la ricerca delle correnti letterarie e dei pensieri politici che lo hanno influenzato ci aprono nuove prospettive per capire e interpretare la stravaganza intellettuale dello scrittore. Allo stesso tempo questo confronto ci permette di inquadrare lo scrittore nel suo periodo storico e di capire qual è stato il suo contributo personale all’espressione culturale del tempo.File | Dimensione | Formato | |
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