Questo volume non si propone di recuperare dall’oblio la vicenda biografica di un pedagogo ignorato o conosciuto poco e male dagli studi teatrali. Intende piuttosto, attraverso un caso particolare, reperire quelli che Ferdinando Taviani chiama «punti di vista», «condizionamenti ripetuti», «ricorrenze», «modi di operare abbastanza frequenti da dir qualcosa anche al di là dei propri contesti originari». È in questa prospettiva che l’opera pedagogica di Michel Saint-Denis costituisce un esempio prezioso per gli studi sulla formazione e sull’allenamento dell’attore, offrendo un’angolazione privilegiata da cui osservare un fenomeno di più ampia portata. Nipote, allievo e tra i maggiori eredi di Jacques Copeau, Saint-Denis, nel corso di una lunga carriera, ha messo a sistema la cultura attoriale destata all’École du Vieux-Colombier e poi sviluppata dai Copiaus in Borgogna, e l’ha traghettata verso orizzonti che mal ne conoscevano la matrice. Ripercorrendo il suo apprendistato, lo studio effettua un lavoro di ricostruzione del primo contesto istituzionale creato da Saint-Denis, prototipo della sua pedagogia: il London Theatre Studio, fondato nel 1935 e attivo fino alla Seconda guerra mondiale. Il fenomeno di maggior interesse è il passaggio da un insieme di pratiche sperimentali a un metodo pensato per essere trasmesso e dunque sistematizzato in una struttura normativa fissa, rigida. Studiando in maniera quasi filologica il lavoro dei normalizzatori o sistematizzatori simili a Saint-Denis, che hanno irrigidito e talvolta immiserito le pratiche sperimentali dei grandi maestri del primo Novecento, è possibile seguire il corso sotterraneo, dimentico della sua fonte, che ha permesso loro di resistere all’oblio del tempo non solo attraverso la parola scritta, ma anche nelle consuetudini del «fare», di respirare nei luoghi deputati alla formazione dell’attore, di entrare nelle istituzioni che addestrano le leve del teatro contemporaneo e, attraverso di esse, di influenzare la morfologia degli spettacoli e delle estetiche performative del presente e del futuro. Il libro ambisce a riallacciare l’acting training di Saint-Denis con le sue origini. Senza rinunciare al compito più arduo ma imprescindibile: fare luce sull’entità, sulle ragioni e sulle conseguenze dei tradimenti della dottrina di Copeau, determinati dal processo di traduzione in un sistema di formazione professionale dell’attore, capace di rispondere ai criteri della trasmissibilità di saperi e tecniche, di quella che era stata, invece, un’esperienza di ricerca aperta e viva.

L'arte e il mestiere. Michel Saint-Denis e la formazione tecnica dell'interprete / Carponi, Cecilia. - (2023), pp. 1-368.

L'arte e il mestiere. Michel Saint-Denis e la formazione tecnica dell'interprete

Cecilia Carponi
2023

Abstract

Questo volume non si propone di recuperare dall’oblio la vicenda biografica di un pedagogo ignorato o conosciuto poco e male dagli studi teatrali. Intende piuttosto, attraverso un caso particolare, reperire quelli che Ferdinando Taviani chiama «punti di vista», «condizionamenti ripetuti», «ricorrenze», «modi di operare abbastanza frequenti da dir qualcosa anche al di là dei propri contesti originari». È in questa prospettiva che l’opera pedagogica di Michel Saint-Denis costituisce un esempio prezioso per gli studi sulla formazione e sull’allenamento dell’attore, offrendo un’angolazione privilegiata da cui osservare un fenomeno di più ampia portata. Nipote, allievo e tra i maggiori eredi di Jacques Copeau, Saint-Denis, nel corso di una lunga carriera, ha messo a sistema la cultura attoriale destata all’École du Vieux-Colombier e poi sviluppata dai Copiaus in Borgogna, e l’ha traghettata verso orizzonti che mal ne conoscevano la matrice. Ripercorrendo il suo apprendistato, lo studio effettua un lavoro di ricostruzione del primo contesto istituzionale creato da Saint-Denis, prototipo della sua pedagogia: il London Theatre Studio, fondato nel 1935 e attivo fino alla Seconda guerra mondiale. Il fenomeno di maggior interesse è il passaggio da un insieme di pratiche sperimentali a un metodo pensato per essere trasmesso e dunque sistematizzato in una struttura normativa fissa, rigida. Studiando in maniera quasi filologica il lavoro dei normalizzatori o sistematizzatori simili a Saint-Denis, che hanno irrigidito e talvolta immiserito le pratiche sperimentali dei grandi maestri del primo Novecento, è possibile seguire il corso sotterraneo, dimentico della sua fonte, che ha permesso loro di resistere all’oblio del tempo non solo attraverso la parola scritta, ma anche nelle consuetudini del «fare», di respirare nei luoghi deputati alla formazione dell’attore, di entrare nelle istituzioni che addestrano le leve del teatro contemporaneo e, attraverso di esse, di influenzare la morfologia degli spettacoli e delle estetiche performative del presente e del futuro. Il libro ambisce a riallacciare l’acting training di Saint-Denis con le sue origini. Senza rinunciare al compito più arduo ma imprescindibile: fare luce sull’entità, sulle ragioni e sulle conseguenze dei tradimenti della dottrina di Copeau, determinati dal processo di traduzione in un sistema di formazione professionale dell’attore, capace di rispondere ai criteri della trasmissibilità di saperi e tecniche, di quella che era stata, invece, un’esperienza di ricerca aperta e viva.
2023
9788868972912
acting training; actor pedagogy; Michel Saint-Denis; Jacques Copeau; London Theatre Studio; Compagnie des Quinze; performing arts; masks; dramaturg; drama school; acting program
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
L'arte e il mestiere. Michel Saint-Denis e la formazione tecnica dell'interprete / Carponi, Cecilia. - (2023), pp. 1-368.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1667087
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