Questo articolo nasce da un'attività di spigolatura condotta attraversando luoghi diversi: gli archivi dei movimenti delle donne, i siti web che accolgono liste di discussione e raccolte di materiale bibliografico sull'argomento, i luoghi di incontro delle donne e le loro riviste, i momenti pubblici che periodicamente alcune istituzioni dedicano al rapporto donne-città, le riviste specializzate in analisi della città e in politiche urbane e alcuni testi 'fondativi' che danno visibilità al pensiero delle donne sulla città. Parlo di spigolatura perché di tratta di un lavoro che non ha il suo obiettivo primario nella ricostruzione di uno 'stato dell'arte' esaustivo e sistematico, destinato a incasellare ciò che è stato per andare oltre. Ciò che mi ha mosso è stato l'aver udito il 'disagio sussurrato delle donne' in un particolare momento della storia della mia città: l'adozione del nuovo Piano Regolatore Generale di Roma. A questo è seguito, a mano a mano che cercavo e che trovavo, lo sdegno e la vergogna per quanto mi è stato taciuto e che io stessa ho taciuto in tanti anni di studio e di insegnamento della pianificazione urbanistica. Insomma, ciò che qui viene proposto è il risultato di un lavoro di svelamento di disagi, fermenti e tensioni che il sapere tecnico della città tende a negare o, più di recente, a costringere nel recinto degli 'studi di genere'. Disagi, fermenti e tensioni a cui invece alcune vorrebbero dare l'opportunità di agire lo stesso sapere tecnico, di metterlo in discussione e di modificarlo.
Politiche urbane e movimenti di donne: specificità del caso italiano / Macchi, Silvia. - STAMPA. - (2006), pp. 221-239.
Politiche urbane e movimenti di donne: specificità del caso italiano.
MACCHI, Silvia
2006
Abstract
Questo articolo nasce da un'attività di spigolatura condotta attraversando luoghi diversi: gli archivi dei movimenti delle donne, i siti web che accolgono liste di discussione e raccolte di materiale bibliografico sull'argomento, i luoghi di incontro delle donne e le loro riviste, i momenti pubblici che periodicamente alcune istituzioni dedicano al rapporto donne-città, le riviste specializzate in analisi della città e in politiche urbane e alcuni testi 'fondativi' che danno visibilità al pensiero delle donne sulla città. Parlo di spigolatura perché di tratta di un lavoro che non ha il suo obiettivo primario nella ricostruzione di uno 'stato dell'arte' esaustivo e sistematico, destinato a incasellare ciò che è stato per andare oltre. Ciò che mi ha mosso è stato l'aver udito il 'disagio sussurrato delle donne' in un particolare momento della storia della mia città: l'adozione del nuovo Piano Regolatore Generale di Roma. A questo è seguito, a mano a mano che cercavo e che trovavo, lo sdegno e la vergogna per quanto mi è stato taciuto e che io stessa ho taciuto in tanti anni di studio e di insegnamento della pianificazione urbanistica. Insomma, ciò che qui viene proposto è il risultato di un lavoro di svelamento di disagi, fermenti e tensioni che il sapere tecnico della città tende a negare o, più di recente, a costringere nel recinto degli 'studi di genere'. Disagi, fermenti e tensioni a cui invece alcune vorrebbero dare l'opportunità di agire lo stesso sapere tecnico, di metterlo in discussione e di modificarlo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.