La L. 21 maggio 2021, n. 69 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19 (GU n.120 del 21-5- 2021 - Suppl. Ordinario n. 21) tra le diverse misure ha previsto quelle per il “riconoscimento della lingua dei segni italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva”. Nei commi successivi del testo vengono altresì definite altre azioni, tra cui la promozione di campagne di comunicazione, la delineazione di percorsi di formazione professionali degli interpreti, la promozione di servizi di interpretariato e sottotitolazione. Tutte queste azioni hanno non solo un impatto sociale sulla vita delle persone sorde ma anche in merito a: gli assetti della Pubblica Amministrazione, che viene sempre più coinvolta in processi di accessibilità; visibilità della sordità; affermazione di un lessico condiviso sulla disabilità e di nuove politiche linguistiche; diffusione della lingua dei segni in ambiti più strutturati e/o di entertainment; riflessione sul linguaggio; creazione di percorsi di certificazione delle competenze; ecc. In questa dimensione complessa, così come complesso è il “mondo della sordità”, hanno agito e agiscono attori sociali, dinamiche di gruppo, politiche, retoriche, confronti e scontri, proposte e battaglie delle persone sorde e di chi sta al loro fianco. In questo contributo si intende portare alla luce una serie di riflessioni su come la “comunità sorda” ha portato avanti certe battaglie, in che modo ha recepito il recente riconoscimento della LIS da parte dello Stato, come tali scenari interagiscono con le azioni, prospettive e buone prassi a livello internazionale, quali dinamiche si concretizzano nella vita ordinaria delle persone sorde e vuole fornire una panoramica delle numerose voci che hanno agito e agiscono, a sostegno, contrasto o semplice polifonia nel processo di riconoscimento della LIS. Partendo dall’esperienza di lavoro presso l’ENS verranno analizzate le politiche portate avanti in contesti istituzionali, nella comunicazione pubblica e nell’interazione con altri soggetti pubblici e privati. Anche in riferimento alle politiche che vengono condotte dalle federazioni internazionali delle associazioni a tutela dei diritti delle persone sorde Si darà conto anche di come vengono costruite le retoriche avverse alla lingua dei segni da parte di altri organismi e come la parte politica giochi ruoli differenti nei diversi ambiti istituzionali. E di come, in tale scenario, si sia comunque arrivati al riconoscimento nazionale della Lingua dei Segni Italiana, intervenuta a seguito di anni di battaglie e dopo alcuni riconoscimenti già intervenuti a livello territoriale. Rispetto a qualche anno fa la infatti la LIS gode di maggiore visibilità̀ in termini di rappresentazione mediatica, di presenza in alcuni atenei italiani in cui sono attivi insegnamenti che ruotano intorno alla LIS e alla cultura sorda, nonché molteplici vetrine di rappresentazione sui social media e nell’ambito di progetti e azioni che promuovono l’accessibilità̀ in diversi settori, dal patrimonio culturale ai servizi. Infine si cercherà̀ di dare conto anche delle percezioni da parte delle persone sorde di cosa significhi la LIS e il suo riconoscimento nella vita quotidiana e nella promozione di politiche di inclusione.
Il riconoscimento della lingua dei segni italiana. prospettive, rappresentazioni e politiche linguistiche tra opinione pubblica, tavoli istituzionali e vita delle persone sorde / Zuccala', Amir; Ottolini, Rosella. - (2022). (Intervento presentato al convegno LV Congresso Internazionale SLI - Confini nelle lingue e tra le lingue tenutosi a Bressanone).
Il riconoscimento della lingua dei segni italiana. prospettive, rappresentazioni e politiche linguistiche tra opinione pubblica, tavoli istituzionali e vita delle persone sorde.
Amir Zuccala'
;
2022
Abstract
La L. 21 maggio 2021, n. 69 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19 (GU n.120 del 21-5- 2021 - Suppl. Ordinario n. 21) tra le diverse misure ha previsto quelle per il “riconoscimento della lingua dei segni italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva”. Nei commi successivi del testo vengono altresì definite altre azioni, tra cui la promozione di campagne di comunicazione, la delineazione di percorsi di formazione professionali degli interpreti, la promozione di servizi di interpretariato e sottotitolazione. Tutte queste azioni hanno non solo un impatto sociale sulla vita delle persone sorde ma anche in merito a: gli assetti della Pubblica Amministrazione, che viene sempre più coinvolta in processi di accessibilità; visibilità della sordità; affermazione di un lessico condiviso sulla disabilità e di nuove politiche linguistiche; diffusione della lingua dei segni in ambiti più strutturati e/o di entertainment; riflessione sul linguaggio; creazione di percorsi di certificazione delle competenze; ecc. In questa dimensione complessa, così come complesso è il “mondo della sordità”, hanno agito e agiscono attori sociali, dinamiche di gruppo, politiche, retoriche, confronti e scontri, proposte e battaglie delle persone sorde e di chi sta al loro fianco. In questo contributo si intende portare alla luce una serie di riflessioni su come la “comunità sorda” ha portato avanti certe battaglie, in che modo ha recepito il recente riconoscimento della LIS da parte dello Stato, come tali scenari interagiscono con le azioni, prospettive e buone prassi a livello internazionale, quali dinamiche si concretizzano nella vita ordinaria delle persone sorde e vuole fornire una panoramica delle numerose voci che hanno agito e agiscono, a sostegno, contrasto o semplice polifonia nel processo di riconoscimento della LIS. Partendo dall’esperienza di lavoro presso l’ENS verranno analizzate le politiche portate avanti in contesti istituzionali, nella comunicazione pubblica e nell’interazione con altri soggetti pubblici e privati. Anche in riferimento alle politiche che vengono condotte dalle federazioni internazionali delle associazioni a tutela dei diritti delle persone sorde Si darà conto anche di come vengono costruite le retoriche avverse alla lingua dei segni da parte di altri organismi e come la parte politica giochi ruoli differenti nei diversi ambiti istituzionali. E di come, in tale scenario, si sia comunque arrivati al riconoscimento nazionale della Lingua dei Segni Italiana, intervenuta a seguito di anni di battaglie e dopo alcuni riconoscimenti già intervenuti a livello territoriale. Rispetto a qualche anno fa la infatti la LIS gode di maggiore visibilità̀ in termini di rappresentazione mediatica, di presenza in alcuni atenei italiani in cui sono attivi insegnamenti che ruotano intorno alla LIS e alla cultura sorda, nonché molteplici vetrine di rappresentazione sui social media e nell’ambito di progetti e azioni che promuovono l’accessibilità̀ in diversi settori, dal patrimonio culturale ai servizi. Infine si cercherà̀ di dare conto anche delle percezioni da parte delle persone sorde di cosa significhi la LIS e il suo riconoscimento nella vita quotidiana e nella promozione di politiche di inclusione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.