Nel 1994 Alberto Ronchey, ministro in carica dei Beni Culturali, in accordo con la richiesta del soprintendente Adriano La Regina di sottrarre l’insigne monumento al sovraccarico turistico-commerciale al quale era sottoposto per la forte presenza estiva agli spettacoli, sospese le rappresentazioni che il Teatro di Roma organizzava da molti decenni sottoforma di “stagioni”. Tale uso travisava la natura monumentale della rovina non facendola appezzare nei giusti valori storico-ambientali e arrecandole danno per l’impossibilità di fare le consuete ricognizioni e i cicli di manutenzione dello stato delle strutture che rimanevano ingombrate dalle opere fisse di sostruzione dell’impalcato della scena. Il Comune di Roma, che aveva assunto negli anni Trenta un comodato d’uso del monumento, avrebbe dovuto restituire le strutture archeologiche liberate dalle sovrammissioni teatrali alla Soprintendenza archeologica di Roma, legittima affidataria e curatrice del monumento. A tale scopo con apposito finanziamento deliberato all’interno del programma d’interventi “Roma per Roma”, finanziamenti per il Giubileo 2000, ha predisposto un progetto preliminare per lo smontaggio e la demolizione delle strutture teatrali aggiunte. La scheda propone la conoscenza storico-critica dei valori monumentali illustrandone dapprima la tipologia, commentata con schemi grafici, poi rievocando la storia degli scavi e dei ritrovamenti esponendo quanto la storiografia del monumento ha fino ad oggi accertato e quanto ci si aspetta di poter ancora studiare grazie alla rimozione delle strutture teatrali aggiunte negli anni trenta del novecento. Della realizzazione delle strutture teatrali aggiuntive per il riuso del monumento si dà ampia analisi e descrizione, al fine di valutare, sia sul piano tecnico sia sul piano concettuale, la coerenza del progetto in merito ai temi della romozione delle aggiunte, ancorchè moderne, e dell'inserimento di un cantiere attivo nel corpo di antichi e delicati resti. Il progetto di restauro, oltre che essere calibrato nel prescrivere opere, procedure, tempi e mezzi adeguati all'ambiente monumentale, si è dovuto sviluppare in rigorosa armonia con le norme per la sicurezza prescritte nel D. Lgs 494/96 (in particolare nella demolizione delle torri e del palcoscenico).
Rimozione di strutture teatrali nelle Terme di Caracalla in Roma / Palmerio, Giancarlo. - STAMPA. - VIII, tomo secondo(2004), pp. 981-991.
Rimozione di strutture teatrali nelle Terme di Caracalla in Roma
PALMERIO, Giancarlo
2004
Abstract
Nel 1994 Alberto Ronchey, ministro in carica dei Beni Culturali, in accordo con la richiesta del soprintendente Adriano La Regina di sottrarre l’insigne monumento al sovraccarico turistico-commerciale al quale era sottoposto per la forte presenza estiva agli spettacoli, sospese le rappresentazioni che il Teatro di Roma organizzava da molti decenni sottoforma di “stagioni”. Tale uso travisava la natura monumentale della rovina non facendola appezzare nei giusti valori storico-ambientali e arrecandole danno per l’impossibilità di fare le consuete ricognizioni e i cicli di manutenzione dello stato delle strutture che rimanevano ingombrate dalle opere fisse di sostruzione dell’impalcato della scena. Il Comune di Roma, che aveva assunto negli anni Trenta un comodato d’uso del monumento, avrebbe dovuto restituire le strutture archeologiche liberate dalle sovrammissioni teatrali alla Soprintendenza archeologica di Roma, legittima affidataria e curatrice del monumento. A tale scopo con apposito finanziamento deliberato all’interno del programma d’interventi “Roma per Roma”, finanziamenti per il Giubileo 2000, ha predisposto un progetto preliminare per lo smontaggio e la demolizione delle strutture teatrali aggiunte. La scheda propone la conoscenza storico-critica dei valori monumentali illustrandone dapprima la tipologia, commentata con schemi grafici, poi rievocando la storia degli scavi e dei ritrovamenti esponendo quanto la storiografia del monumento ha fino ad oggi accertato e quanto ci si aspetta di poter ancora studiare grazie alla rimozione delle strutture teatrali aggiunte negli anni trenta del novecento. Della realizzazione delle strutture teatrali aggiuntive per il riuso del monumento si dà ampia analisi e descrizione, al fine di valutare, sia sul piano tecnico sia sul piano concettuale, la coerenza del progetto in merito ai temi della romozione delle aggiunte, ancorchè moderne, e dell'inserimento di un cantiere attivo nel corpo di antichi e delicati resti. Il progetto di restauro, oltre che essere calibrato nel prescrivere opere, procedure, tempi e mezzi adeguati all'ambiente monumentale, si è dovuto sviluppare in rigorosa armonia con le norme per la sicurezza prescritte nel D. Lgs 494/96 (in particolare nella demolizione delle torri e del palcoscenico).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


