Un esame dell’affermazione, dopo l’idea di città del dopoguerra (articolata in blocchi funzionali autonomi, separati dal verde e interconnessi da una potente rete di comunicazioni) e la sua concezione del piano (come scenario onnicomprensivo volto a ripartire lo sviluppo) di una diversa idea di città e di una diversa concezione del piano negli anni Novanta e Duemila. Alla loro base vi è l’emergere di nuove strategie e di nuovi principi di progettazione della città: di strategie di integrazione e di strategie di rete di contro alla separazione funzionale e alla organizzazione gerarchica, di strategie di diversificazione dei brani edilizi di contro all’uniformità dei tessuti urbani specializzati, e del principio della operatività e della cooperazione pubblico-privato di contro alla visione di semplice scenario di lungo periodo e alla concezione puramente pubblicistica del piano. Da qui, negli esempi di alcune capitali europee (Parigi, Lille, Lione, Amsterdam, Rotterdam, Berlino, Barcellona, Lisbona, Bruxelles, ecc.) i tratti comuni di una nuova idea di città – una città compatta e in equilibrio con l’ambiente, multifunzionale, innervata da un sistema di luoghi centrali interconnessi in rete e da una trama unitaria e continua di spazi pubblici e di verde – e di una nuova idea di piano, come quadro di azioni condivise, volto ad aggredire i nodi strategici dello sviluppo.
Le nuove idee e il nuovo progetto della città contemporanea nel dibattito internazionale degli anni Duemila / Cassetti, Roberto. - STAMPA. - (2006), pp. 213-234.
Le nuove idee e il nuovo progetto della città contemporanea nel dibattito internazionale degli anni Duemila
CASSETTI, Roberto
2006
Abstract
Un esame dell’affermazione, dopo l’idea di città del dopoguerra (articolata in blocchi funzionali autonomi, separati dal verde e interconnessi da una potente rete di comunicazioni) e la sua concezione del piano (come scenario onnicomprensivo volto a ripartire lo sviluppo) di una diversa idea di città e di una diversa concezione del piano negli anni Novanta e Duemila. Alla loro base vi è l’emergere di nuove strategie e di nuovi principi di progettazione della città: di strategie di integrazione e di strategie di rete di contro alla separazione funzionale e alla organizzazione gerarchica, di strategie di diversificazione dei brani edilizi di contro all’uniformità dei tessuti urbani specializzati, e del principio della operatività e della cooperazione pubblico-privato di contro alla visione di semplice scenario di lungo periodo e alla concezione puramente pubblicistica del piano. Da qui, negli esempi di alcune capitali europee (Parigi, Lille, Lione, Amsterdam, Rotterdam, Berlino, Barcellona, Lisbona, Bruxelles, ecc.) i tratti comuni di una nuova idea di città – una città compatta e in equilibrio con l’ambiente, multifunzionale, innervata da un sistema di luoghi centrali interconnessi in rete e da una trama unitaria e continua di spazi pubblici e di verde – e di una nuova idea di piano, come quadro di azioni condivise, volto ad aggredire i nodi strategici dello sviluppo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.