Quali sono state, nel corso della storia, le catastrofi che hanno modificato irreversibilmente il rapporto dell’uomo con la natura? E quali le principali strategie di intervento messe in atto? Partendo dal significato che il termine catastrofe ha assunto prima in campo artistico – a partire dalla Poetica di Aristotele – e poi in ambito scientifico, l’autrice ricostruisce la storia dell’approccio dell’umanità all’evento catastrofico e alla tutela dell’ambiente, prendendo in considerazione tanto i fenomeni naturali (come i terremoti in Sicilia, in Friuli, in Irpinia, in Giappone, in Armenia, o lo tsunami che ha colpito il Sud-Est asiatico), quanto i disastri di cui sono gli uomini i diretti responsabili (gli esperimenti o gli incidenti nucleari, primo fra tutti quello di Chernobyl, o gli attacchi terroristici devastanti, come l’11 settembre). In entrambi i casi, l’architettura insegna ad assumere un atteggiamento costruttivo, proponendo interventi di prevenzione o di riduzione del danno: soluzioni tecnologicamente avanzate che corrono di pari passo con le ricerche artistiche, spesso foriere di elementi di arricchimento per la dimensione progettuale. Oltre a esaminare numerosi casi esemplari di risposte dell’uomo al disastro, l’autrice dialoga con quattro esperti – gli architetti Franco Purini e Francesco Venezia, l’urbanista Bernardo Secchi e l’artista Iannis Kounellis – che, in modi diversi, si sono confrontati con il tema, sperimentando strategie di ricostruzione, risanamento e riuso.
Catastrofe: istruzioni per l'uso / Morgia, Federica. - (2007), pp. 1-192.
Catastrofe: istruzioni per l'uso
Federica Morgia
2007
Abstract
Quali sono state, nel corso della storia, le catastrofi che hanno modificato irreversibilmente il rapporto dell’uomo con la natura? E quali le principali strategie di intervento messe in atto? Partendo dal significato che il termine catastrofe ha assunto prima in campo artistico – a partire dalla Poetica di Aristotele – e poi in ambito scientifico, l’autrice ricostruisce la storia dell’approccio dell’umanità all’evento catastrofico e alla tutela dell’ambiente, prendendo in considerazione tanto i fenomeni naturali (come i terremoti in Sicilia, in Friuli, in Irpinia, in Giappone, in Armenia, o lo tsunami che ha colpito il Sud-Est asiatico), quanto i disastri di cui sono gli uomini i diretti responsabili (gli esperimenti o gli incidenti nucleari, primo fra tutti quello di Chernobyl, o gli attacchi terroristici devastanti, come l’11 settembre). In entrambi i casi, l’architettura insegna ad assumere un atteggiamento costruttivo, proponendo interventi di prevenzione o di riduzione del danno: soluzioni tecnologicamente avanzate che corrono di pari passo con le ricerche artistiche, spesso foriere di elementi di arricchimento per la dimensione progettuale. Oltre a esaminare numerosi casi esemplari di risposte dell’uomo al disastro, l’autrice dialoga con quattro esperti – gli architetti Franco Purini e Francesco Venezia, l’urbanista Bernardo Secchi e l’artista Iannis Kounellis – che, in modi diversi, si sono confrontati con il tema, sperimentando strategie di ricostruzione, risanamento e riuso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.