Il saggio approfondisce le motivazioni storico-culturali che hanno determinato l’apertura dei grandi tracciati viari di fruizione dell’area archeologica centrale degli anni trenta, nell’ambito piu’ vasto degli interventi novecenteschi di ristrutturazione del centro di Roma: via del Mare (l’attuale via del Teatro di Marcello) e via dell’Impero (l’odierna via dei Fori Imperiali). I lavori, che prendono avvio dalle campagne di scavo, sono analizzati sulla base delle proposte per la sistemzaione della zona nei Piani Regolatori di Roma del 1873, del 1883, del 1909 e del 1931, dei progetti elaborati in questi anni (di A. Tolomei del 1903; di Bruno-Moretti e di Facini-Remiddini del 1904; di G. Crimini e A. Testa del 1906; di C. Ricci del 1911-1913; del Ministero della Pubblica Istruzione del 1919 e di A. Colini e A. Muñoz del 1928) e degli studi di G. Giovannoni, A. Caravacci e V. Fasolo tra il 1914 e il 1926. Lo scritto evidenzia che in tutte le ipotesi progettuali per l’area centrale di Roma redatte nei primi decenni del XX secolo, e’ stato individuato il prevalere della cultura archeologica che guida gli scavi e che attribuisce, nell’intervento sui monumenti, un valore prevalente alle testimonianze delle antichita’ romane e medievali. Sulla base di queste considerazioni, nel testo sono state dettagliatamente ricostruite tutte le operazioni di sterro, di isolamento dei monumenti, di demolizione e ricostruzione degli isolati e di trasformazione dei singoli edifici e dei complessi architettonici che hanno portato all’attuale definizione di via del Teatro di Marcello (1921-1929; 1932-1940) e di via dei Fori Imperiali (1930-1933). Due strade che oggi hanno una precisa identita’ nella scena urbana e che individuano una fase importante della storia recente di Roma, modificando il ruolo della vasta area archeologica, prima relegata ai margini della citta’ costruita e ora caratterizzata da due importanti percorsi di scorrimento veloce e di collegamento tra quartieri e che, per la riproposizione ai lati delle piu’ importanti testimonianze dell’antichita’ classica, del medievo e dell’architettura moderna, sono state considerate come “strade della memoria”.
I grandi tracciati viari di fruizione dell'area archeologica centrale degli anni trenta: le strade della memoria / DAL MAS, Roberta Maria. - STAMPA. - Unico(2004), pp. 182-195.
I grandi tracciati viari di fruizione dell'area archeologica centrale degli anni trenta: le strade della memoria
DAL MAS, Roberta Maria
2004
Abstract
Il saggio approfondisce le motivazioni storico-culturali che hanno determinato l’apertura dei grandi tracciati viari di fruizione dell’area archeologica centrale degli anni trenta, nell’ambito piu’ vasto degli interventi novecenteschi di ristrutturazione del centro di Roma: via del Mare (l’attuale via del Teatro di Marcello) e via dell’Impero (l’odierna via dei Fori Imperiali). I lavori, che prendono avvio dalle campagne di scavo, sono analizzati sulla base delle proposte per la sistemzaione della zona nei Piani Regolatori di Roma del 1873, del 1883, del 1909 e del 1931, dei progetti elaborati in questi anni (di A. Tolomei del 1903; di Bruno-Moretti e di Facini-Remiddini del 1904; di G. Crimini e A. Testa del 1906; di C. Ricci del 1911-1913; del Ministero della Pubblica Istruzione del 1919 e di A. Colini e A. Muñoz del 1928) e degli studi di G. Giovannoni, A. Caravacci e V. Fasolo tra il 1914 e il 1926. Lo scritto evidenzia che in tutte le ipotesi progettuali per l’area centrale di Roma redatte nei primi decenni del XX secolo, e’ stato individuato il prevalere della cultura archeologica che guida gli scavi e che attribuisce, nell’intervento sui monumenti, un valore prevalente alle testimonianze delle antichita’ romane e medievali. Sulla base di queste considerazioni, nel testo sono state dettagliatamente ricostruite tutte le operazioni di sterro, di isolamento dei monumenti, di demolizione e ricostruzione degli isolati e di trasformazione dei singoli edifici e dei complessi architettonici che hanno portato all’attuale definizione di via del Teatro di Marcello (1921-1929; 1932-1940) e di via dei Fori Imperiali (1930-1933). Due strade che oggi hanno una precisa identita’ nella scena urbana e che individuano una fase importante della storia recente di Roma, modificando il ruolo della vasta area archeologica, prima relegata ai margini della citta’ costruita e ora caratterizzata da due importanti percorsi di scorrimento veloce e di collegamento tra quartieri e che, per la riproposizione ai lati delle piu’ importanti testimonianze dell’antichita’ classica, del medievo e dell’architettura moderna, sono state considerate come “strade della memoria”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.