Il saggio ripercorre i principali allestimenti di Carlo Scarpa per mostre e musei nell'immediato dopo guerra con una attenzione particolare alle mostre di artisti del Novecento. Le mostre di Paul Klee alla Biennale di Venezia del 1948, la mostra di Piet Mondrian alla Galleria nazionale d'arte moderna a Roma nel 1956 e poi a Milano nel 1957, sono analizzate per dimostrare come Scarpa abbia contribuito alla ricostruzione non solo del museo come edificio, ma della concezione stessa dell'allestimento, ripensato come la costruzione di un contesto spaziale, fatto di strutture e punti di vista, all'interno del quale è il ruolo del visitatore ad essere il nuovo punto di ancoraggio di strategie museali, scelta di luci e materiali innovativi. Il saggio mette a confronto tali allestimenti con gli interventi nel design, nel ripensamento di spazi di musei non di arte contemporanea, per dimostrare come i progetti di Scarpa mirino sempre alla realizzazione di una idea di museo, come luogo "civico", all'interno del quale si fa esperienza della storia attraverso le forme e le immagini.
Progettare il museo oltre il moderno. Le mostre e la museografia di Carlo Scarpa / Subrizi, Carla. - (2022), pp. 229-243.
Progettare il museo oltre il moderno. Le mostre e la museografia di Carlo Scarpa
Carla Subrizi
2022
Abstract
Il saggio ripercorre i principali allestimenti di Carlo Scarpa per mostre e musei nell'immediato dopo guerra con una attenzione particolare alle mostre di artisti del Novecento. Le mostre di Paul Klee alla Biennale di Venezia del 1948, la mostra di Piet Mondrian alla Galleria nazionale d'arte moderna a Roma nel 1956 e poi a Milano nel 1957, sono analizzate per dimostrare come Scarpa abbia contribuito alla ricostruzione non solo del museo come edificio, ma della concezione stessa dell'allestimento, ripensato come la costruzione di un contesto spaziale, fatto di strutture e punti di vista, all'interno del quale è il ruolo del visitatore ad essere il nuovo punto di ancoraggio di strategie museali, scelta di luci e materiali innovativi. Il saggio mette a confronto tali allestimenti con gli interventi nel design, nel ripensamento di spazi di musei non di arte contemporanea, per dimostrare come i progetti di Scarpa mirino sempre alla realizzazione di una idea di museo, come luogo "civico", all'interno del quale si fa esperienza della storia attraverso le forme e le immagini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.