Epidermica, corporea

Dai manifesti alla finzione, dalle chiacchiere ai testi teorici, dalle in- stallazioni effimere all’architettura che invoca l'informatica, la biologia e le patologie umane e robotiche, la prima variazione nel dibattito architettonico è il verbo. L’architettura si trasforma da edificio rappresentante a edificio vivente. L’atto del pulsare, del respirare, traspirare, sudare, trovano inchiostro e spazio tra le righe della poetica di ricerca di François Roche. Se il proget- to “Blur” di Diller e Scofidio – la nuvola di informazioni – rappresenta la possibilità di un rapporto tra coscienza ambientale e sviluppo architettonico evocativo, la natura digitale ed informatica di Roche si orienta verso un’ar- chitettura non puramente epidermica, ma corporea.