L’attribuzione di responsabilità internazionale allo Stato per condotte di attori non statali nel cyberspace

Il diritto internazionale si trova ad affrontare sfide cruciali soprattutto nel settore delle nuove tecnologie, che richiedono un costante impegno a verificare l’adattabilità delle norme esistenti a situazioni con caratteristiche tecniche peculiari. Le attività condotte nello spazio cibernetico sono quelle che sollecitano sempre più spesso un tale impegno. Esse, infatti, espongono la comunità internazionale a gravi minacce qualora siano dettate da scopi non pacifici. I fenomeni che derivano da tali sfide devono essere studiati e analizzati allo scopo di chiarire gli obblighi che possono derivare dal diritto internazionale. Tra i principali profili che sono emersi in questo ambito, vi è la questione della responsabilità dello Stato per condotte illecite portate avanti attraverso l’utilizzo di attività cyber. Essa pone diversi interrogativi sulle regole che governano la definizione, l’attribuzione e l’accertamento della responsabilità per la loro violazione. Questa indagine è motivata dalla diffusione di forme di ibridazione tra pubblico e privato e dal crescente livello di coinvolgimento di soggetti privati che, senza un legame formale con uno Stato, conducono operazioni cibernetiche per scopi dannosi.