L’occasione del recente restauro della Prospettiva di palazzo Spada ha costituito lo spunto per un testo interamente dedicato ad un’opera dal carattere unico, posta com’è alla confluenza tra architettura propriamente detta e divertissement ottico-scientifico. Ambigua in modo programmatico, la Prospettiva ha sempre suscitato stupore unanime ma apprezzamento discorde, tanto nella lettura antica che in quella moderna, finendo per diventare una sorta di caso “a parte” nell’attività di Francesco Borromini e nel panorama del Barocco romano. Abbiamo, quindi, pensato che questa circostanza legata alla conservazione potesse essere anche il momento opportuno per riprendere e approfondire l’analisi della colonnata illusiva, così da rendere disponibili sia i risultati del restauro che quelli di diversi e recenti studi sull’argomento. Esempio emblematico dei gusti e dei desideri del suo committente, il cardinal Bernardino Spada, la Prospettiva è anche una manifestazione della portata e delle estreme conseguenze dello sviluppo della pittura illusionistica lungo il corso di almeno un secolo. Al contempo, nel breve colonnato del Giardino Segreto vediamo convocare e rendere materiale la modernità del dibattito scientifico internazionale in tema di calcolo matematico e geometrico. “Meraviglia” a tutti gli effetti, la Prospettiva si guadagnerà imitazioni e citazioni nel corso del tempo, senza che il suo congegno, pur comprensibile in pochi passi, cessi di sorprendere. È un’opera minima e al contempo cruciale: e come tutte le opere cruciali, anche la Prospettiva Spada aiuta a far luce su presupposti e ricezioni. Su entrambi i versanti temporali ci pare che questo libro presenti rilevanti novità. Ad antefatto vengono individuate altre committenze promotrici di apparati festivi in cui varie modalità di illusione prospettica si componevano in audaci connubi; mentre, per gli sviluppi, le vie della ricezione passano per disegni e rilievi finora sconosciuti che riecheggiano in tutta Europa il modello della Prospettiva e che testimoniano le vicissitudini dell’opera, adattata a usi anche insospettabili, come quello di voliera. Ci auguriamo, dunque, che questo testo rechi qualche utile apporto agli studi, pur restando convinti che la Prospettiva degli Spada mantenga ben stretti altri suoi segreti.
La prospettiva di Palazzo Spada / ROCA DE AMICIS, Augusto. - (2022), pp. 1-159.
La prospettiva di Palazzo Spada
Roca De Amicis Augusto
2022
Abstract
L’occasione del recente restauro della Prospettiva di palazzo Spada ha costituito lo spunto per un testo interamente dedicato ad un’opera dal carattere unico, posta com’è alla confluenza tra architettura propriamente detta e divertissement ottico-scientifico. Ambigua in modo programmatico, la Prospettiva ha sempre suscitato stupore unanime ma apprezzamento discorde, tanto nella lettura antica che in quella moderna, finendo per diventare una sorta di caso “a parte” nell’attività di Francesco Borromini e nel panorama del Barocco romano. Abbiamo, quindi, pensato che questa circostanza legata alla conservazione potesse essere anche il momento opportuno per riprendere e approfondire l’analisi della colonnata illusiva, così da rendere disponibili sia i risultati del restauro che quelli di diversi e recenti studi sull’argomento. Esempio emblematico dei gusti e dei desideri del suo committente, il cardinal Bernardino Spada, la Prospettiva è anche una manifestazione della portata e delle estreme conseguenze dello sviluppo della pittura illusionistica lungo il corso di almeno un secolo. Al contempo, nel breve colonnato del Giardino Segreto vediamo convocare e rendere materiale la modernità del dibattito scientifico internazionale in tema di calcolo matematico e geometrico. “Meraviglia” a tutti gli effetti, la Prospettiva si guadagnerà imitazioni e citazioni nel corso del tempo, senza che il suo congegno, pur comprensibile in pochi passi, cessi di sorprendere. È un’opera minima e al contempo cruciale: e come tutte le opere cruciali, anche la Prospettiva Spada aiuta a far luce su presupposti e ricezioni. Su entrambi i versanti temporali ci pare che questo libro presenti rilevanti novità. Ad antefatto vengono individuate altre committenze promotrici di apparati festivi in cui varie modalità di illusione prospettica si componevano in audaci connubi; mentre, per gli sviluppi, le vie della ricezione passano per disegni e rilievi finora sconosciuti che riecheggiano in tutta Europa il modello della Prospettiva e che testimoniano le vicissitudini dell’opera, adattata a usi anche insospettabili, come quello di voliera. Ci auguriamo, dunque, che questo testo rechi qualche utile apporto agli studi, pur restando convinti che la Prospettiva degli Spada mantenga ben stretti altri suoi segreti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.