Come vivere, come condividere?

La pandemia ha modificato il modo di concepire noi stessi nello spazio; la percezione del rapporto privato/pubblico, della prossimità e della distanza. Ha messo in maggiore evidenza gli effetti negativi di un modello di sviluppo fondato sull’individualismo (personale o di gruppo), sulla massimizzazione del profitto, sulla speculazione. La crisi ci ha messo davanti alla necessità di un radicale cambio di prospettiva anche nell’architettura residenziale. Se l’inevitabile riduzione dei contatti fisici interpersonali ha determinato un incremento di valore attribuito a quelli ancora possibili, cosa può offrire l’architettura a chi cerca ora nuovi spazi di relazione, di condivisione? La risposta può essere nei nuovi modelli di abitare partecipativo, o nei nuovi modi di condivisione degli spazi, dei tempi e delle risorse.