Nel ruolo massimo, rispetto alla nazione, Roma compie i suoi 150 anni. Il saggio si incentra su vicende trascorse e su consuntivi da trarsi, per un maggiore sprone da dare a una rinascita vera della nostra città. La vicenda di Roma capitale ha rappresentato la decisione politica di una classe dirigente esterna, i ‘piemontesi’. Pertanto, un simbolo nuovo quello della “capitalità” veniva a sovrapporsi ai già grandi valori di Roma Vi fu pertanto una volontà performativa di troppo su un patrimonio già esuberante della capitale della storia e della cattolicità. A Roma le competenze statali sono in crisi rappresentativa. Lo storico Caracciolo ne sostiene la forza urbana, più morale che materiale, sia nel ricordarne il suo sorgere dal popolo, con il Referendum del 1870 ed emotivamente con il grido garibaldino di Roma o morte. Ci ricorda in più la sua natura di “cozzo delle idee” (espressione di Quintino Sella) aiutandoci a scorgervi una possibile apertura al futuro, che il grumo edilizio della futura Porta Tiburtina-Pietralata sta cercando di occludere del tutto. C’è oggi “[...] il pericolo di limitare il carattere universale della città in un contenitore nazionale” scrive. La Rivoluzione Tiburtina che tanto si fa spazio nei confini comunali è allora la “dittatura del presente”? Sembrerebbe. Non guarda al passato, non si rivolge al futuro.
Liberarsi del Peccato "Capitale" / Dell'Aira, Paola Veronica. - (2022), pp. 20-31.
Liberarsi del Peccato "Capitale"
Paola Veronica Dell'Aira
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022
Abstract
Nel ruolo massimo, rispetto alla nazione, Roma compie i suoi 150 anni. Il saggio si incentra su vicende trascorse e su consuntivi da trarsi, per un maggiore sprone da dare a una rinascita vera della nostra città. La vicenda di Roma capitale ha rappresentato la decisione politica di una classe dirigente esterna, i ‘piemontesi’. Pertanto, un simbolo nuovo quello della “capitalità” veniva a sovrapporsi ai già grandi valori di Roma Vi fu pertanto una volontà performativa di troppo su un patrimonio già esuberante della capitale della storia e della cattolicità. A Roma le competenze statali sono in crisi rappresentativa. Lo storico Caracciolo ne sostiene la forza urbana, più morale che materiale, sia nel ricordarne il suo sorgere dal popolo, con il Referendum del 1870 ed emotivamente con il grido garibaldino di Roma o morte. Ci ricorda in più la sua natura di “cozzo delle idee” (espressione di Quintino Sella) aiutandoci a scorgervi una possibile apertura al futuro, che il grumo edilizio della futura Porta Tiburtina-Pietralata sta cercando di occludere del tutto. C’è oggi “[...] il pericolo di limitare il carattere universale della città in un contenitore nazionale” scrive. La Rivoluzione Tiburtina che tanto si fa spazio nei confini comunali è allora la “dittatura del presente”? Sembrerebbe. Non guarda al passato, non si rivolge al futuro.File | Dimensione | Formato | |
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