Il motivo del 'manoscritto ritrovato' è espediente letterario di origini remotissime. Curtius ne rivela la presenza già nelle storie troiane Ditti e Darete. Certo è che quello che nella tradizione classica si configurava come un semplice cenno volto a conferire veridicità al racconto, si viene articolando nella produzione letteraria romanza in modulazioni complesse. Nella letteratura spagnola, prima di comparire nel 'Don Quijote' di Cervantes, ricorre con frequenza nei libri di cavalleria dei secc. XVI e XVII. Nel presente lavoro se ne studiano gli esiti nel 'Florisando' di Páez de Ribera (1510), nel 'Cirongilio de Tracia' di Bernardo de Vargas (1545),e nel 'Felixmarte de Hicarnia' di Melchor Ortega.
Le fatiche dell’umanista: il manoscritto ritrovato nei libri di cavalleria e nel Don Quijote. Qualche riflessione ancora sul motivo della falsa traduzione / Sarmati, Elisabetta. - (2004), pp. 373-392.
Le fatiche dell’umanista: il manoscritto ritrovato nei libri di cavalleria e nel Don Quijote. Qualche riflessione ancora sul motivo della falsa traduzione
SARMATI, Elisabetta
2004
Abstract
Il motivo del 'manoscritto ritrovato' è espediente letterario di origini remotissime. Curtius ne rivela la presenza già nelle storie troiane Ditti e Darete. Certo è che quello che nella tradizione classica si configurava come un semplice cenno volto a conferire veridicità al racconto, si viene articolando nella produzione letteraria romanza in modulazioni complesse. Nella letteratura spagnola, prima di comparire nel 'Don Quijote' di Cervantes, ricorre con frequenza nei libri di cavalleria dei secc. XVI e XVII. Nel presente lavoro se ne studiano gli esiti nel 'Florisando' di Páez de Ribera (1510), nel 'Cirongilio de Tracia' di Bernardo de Vargas (1545),e nel 'Felixmarte de Hicarnia' di Melchor Ortega.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.