Tra le righe. Una riflessione sulla rappresentazione giornalistica italiana del femminicidio

Nonostante l’attenzione crescente sulla violenza alle donne e la moltiplicazione di norme e codici deontologici nazionali e internazionali, la narrazione giornalistica della violenza di genere sui media riproduce in molti paesi miti e stereotipi sessisti potenzialmente pericolosi. Il rischio di una rappresentazione squilibrata e distorta delle relazioni di genere risiede non solo nelle forme più esplicite ed evidenti di sessismo, ma anche in quelle sottili, impercettibili, che pongono l’autorità degli uomini al di sopra di quella delle donne , legittimando una gerarchia di potere che giustifica e talvolta favorisce la violenza. Il contributo presenta le basi teoriche su cui è poggiato il disegno di una ricerca sul sessismo sottile nel giornalismo italiano e spagnolo, volta a rilevare il modo e la misura in cui l’informazione ricorre a immagini sottilmente sessiste, per veicolare stereotipi funzionali a una facile lettura e comprensione di fatti relativi alla violenza di genere.