Nell’era dei BIG DATA, appare sempre più evidente come un algoritmo condizionerà ogni scelta: sarà un algoritmo a dirci cosa è “giusto” e cosa è “sbagliato” e, addirittura, lo stesso algoritmo interferirà nei rapporti sociali, arrivando ad essere lo strumento (“predittivo”) per eccellenza nelle decisioni non solo private, ma anche e soprattutto pubbliche. La digitalizzazione ha fatto ingresso nella PA a partire dal 2005 e si è via via sviluppata sino ad essere oggi ritenuta lo strumento privilegiato nella gestione dell’attività amministrativa, essendo indiscutibilmente vista con favore per l’agevolazione di procedure a volte complesse e macchinose e il più delle volte ripetitive, nelle quali non è certo trascurabile la probabilità di errore umano. In tale contesto, il Giudice Amministrativo ha cercato via via di disciplinare l’utilizzo delle procedure robotizzate, elaborando un “decalogo” contenente i criteri di utilizzo dell’algoritmo, affinché sia legittimo e conforme ai principi dell'ordinamento, il tutto però sul falso presupposto della “neutralità algoritmica” che, difettando, non può che generare iniquità decisionali e incomprensibilità motivazionali.
BIG DATA. Iniquità delle valutazioni algoritmiche e procedimento decisionale nella PA / Checchini, Gianluca. - (2022), pp. 1-128.
BIG DATA. Iniquità delle valutazioni algoritmiche e procedimento decisionale nella PA
Gianluca Checchini
2022
Abstract
Nell’era dei BIG DATA, appare sempre più evidente come un algoritmo condizionerà ogni scelta: sarà un algoritmo a dirci cosa è “giusto” e cosa è “sbagliato” e, addirittura, lo stesso algoritmo interferirà nei rapporti sociali, arrivando ad essere lo strumento (“predittivo”) per eccellenza nelle decisioni non solo private, ma anche e soprattutto pubbliche. La digitalizzazione ha fatto ingresso nella PA a partire dal 2005 e si è via via sviluppata sino ad essere oggi ritenuta lo strumento privilegiato nella gestione dell’attività amministrativa, essendo indiscutibilmente vista con favore per l’agevolazione di procedure a volte complesse e macchinose e il più delle volte ripetitive, nelle quali non è certo trascurabile la probabilità di errore umano. In tale contesto, il Giudice Amministrativo ha cercato via via di disciplinare l’utilizzo delle procedure robotizzate, elaborando un “decalogo” contenente i criteri di utilizzo dell’algoritmo, affinché sia legittimo e conforme ai principi dell'ordinamento, il tutto però sul falso presupposto della “neutralità algoritmica” che, difettando, non può che generare iniquità decisionali e incomprensibilità motivazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.