La ricerca architettonica e l’innovazione tecnologica si stanno aprendo verso nuovi orizzonti rivolti al campo della sostenibilità e del risparmio energetico. Dunque lo studio delle prestazioni dell’involucro trasparente è ritenuto fondamentale per il contenimento dei consumi e il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici. L’esplorazione delle possibilità che permettono di ottenere variabilità della trasparenza ha avuto origine verso la fine del 1870 sebbene le ricerche hanno dato dei risultati industrialmente applicabili solo di recente. I materiali trasparenti a comportamento dinamico rappresentano una tipologia di materiali trasparenti innovativi utilizzati in architettura con l’obiettivo di minimizzare il consumo enegetico e massimizzare l’apporto luminoso, grazie alla loro capacità di modificare le propri-età fisico-ottiche in risposta a stimolazioni esterne. Essi individuano in particolare i dispositivi cromogenici, basati sull’impiego di materiali in grado di modificare le loro proprietà ottiche, in maniera reversibile, in funzione delle condizioni climatiche esterne e delle esigenze gestionali e funzionali interne. Per mezzo di particolari proprietà fisico-chimiche si ha una trasformazione di stato passando da un elemento altamente trasmittente la radiazione solare (e quindi trasparente) ad un elemento parzialmente riflettente (traslucido) o addirittura scarsamente trasmittente (semiopaco). I dispositivi cromogenici si dividono in dispositivi attivabili elettronicamente, che necessitano di alimentazione elettrica esterna, e che permettono la regolazione da parte dell’utenza, e dispositivi non attivabili elettronicamente, che non necessitano di alimentazione elettrica esterna ma si autoregolano, utilizzando l’energia solare incidente sul vetro. Nella prima tipologia i sistemi più promettenti, in fase di studio ma già disponibili sul mercato, sono i vetri elettrocromici e i cristalli liquidi. Alla seconda tipologia, quella dei dispositivi non attivabili elettronica-mente, appartengono i vetri fotocromici e i vetri termocromici, ancora in piena fase di ricerca e sviluppo, ma con alcune prime sperimentazioni applicative in casi-pilota di studio.
Involucri cromogenici / Tucci, Fabrizio; Turchetti, Gaia. - (2020), pp. 71-209.
Involucri cromogenici
Fabrizio Tucci
;Gaia Turchetti
2020
Abstract
La ricerca architettonica e l’innovazione tecnologica si stanno aprendo verso nuovi orizzonti rivolti al campo della sostenibilità e del risparmio energetico. Dunque lo studio delle prestazioni dell’involucro trasparente è ritenuto fondamentale per il contenimento dei consumi e il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici. L’esplorazione delle possibilità che permettono di ottenere variabilità della trasparenza ha avuto origine verso la fine del 1870 sebbene le ricerche hanno dato dei risultati industrialmente applicabili solo di recente. I materiali trasparenti a comportamento dinamico rappresentano una tipologia di materiali trasparenti innovativi utilizzati in architettura con l’obiettivo di minimizzare il consumo enegetico e massimizzare l’apporto luminoso, grazie alla loro capacità di modificare le propri-età fisico-ottiche in risposta a stimolazioni esterne. Essi individuano in particolare i dispositivi cromogenici, basati sull’impiego di materiali in grado di modificare le loro proprietà ottiche, in maniera reversibile, in funzione delle condizioni climatiche esterne e delle esigenze gestionali e funzionali interne. Per mezzo di particolari proprietà fisico-chimiche si ha una trasformazione di stato passando da un elemento altamente trasmittente la radiazione solare (e quindi trasparente) ad un elemento parzialmente riflettente (traslucido) o addirittura scarsamente trasmittente (semiopaco). I dispositivi cromogenici si dividono in dispositivi attivabili elettronicamente, che necessitano di alimentazione elettrica esterna, e che permettono la regolazione da parte dell’utenza, e dispositivi non attivabili elettronicamente, che non necessitano di alimentazione elettrica esterna ma si autoregolano, utilizzando l’energia solare incidente sul vetro. Nella prima tipologia i sistemi più promettenti, in fase di studio ma già disponibili sul mercato, sono i vetri elettrocromici e i cristalli liquidi. Alla seconda tipologia, quella dei dispositivi non attivabili elettronica-mente, appartengono i vetri fotocromici e i vetri termocromici, ancora in piena fase di ricerca e sviluppo, ma con alcune prime sperimentazioni applicative in casi-pilota di studio.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tucci_Involucri_2020.pdf
solo gestori archivio
Note: capitolo in volume
Tipologia:
Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
9.27 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.27 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.