Il progetto STEP- Stereotipo e pregiudizio. Per un cambiamento culturale nella rappresentazione di genere in ambito giudiziario, nelle forze dell’ordine e nel racconto dei media, coordinato dall’Università della Tuscia che ha disegnato e svolto la ricerca, realizzato in collaborazione con l’Associa- zione Differenza Donna che ne ha curato la formazione, si inserisce nell’am- bito dei progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul, finanziati dal Diparti- mento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto in particolare si propone di indagare gli stereotipi e i pregiudizi che colpiscono la donna vittima di violenza in ambito giudiziario, nelle forze dell’ordine e nella stampa, nella convinzione che questi stereotipi concorrano non solo al rischio di vittimizzazione secondaria della vittima ma anche e soprattutto, come già peraltro denunciato dalla CEDAW1, al depotenzia- mento dell’azione giudiziaria, finendo così col contribuire al mantenimento e alla riproduzione proprio di quel contesto culturale che rappresenta la con- dizione e la premessa per il ricorrere dei casi di violenza ai danni delle donne
Il progetto STEP / Saccà, Flaminia. - (2021), pp. 13-16.
Il progetto STEP
Saccà, Flaminia
2021
Abstract
Il progetto STEP- Stereotipo e pregiudizio. Per un cambiamento culturale nella rappresentazione di genere in ambito giudiziario, nelle forze dell’ordine e nel racconto dei media, coordinato dall’Università della Tuscia che ha disegnato e svolto la ricerca, realizzato in collaborazione con l’Associa- zione Differenza Donna che ne ha curato la formazione, si inserisce nell’am- bito dei progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul, finanziati dal Diparti- mento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto in particolare si propone di indagare gli stereotipi e i pregiudizi che colpiscono la donna vittima di violenza in ambito giudiziario, nelle forze dell’ordine e nella stampa, nella convinzione che questi stereotipi concorrano non solo al rischio di vittimizzazione secondaria della vittima ma anche e soprattutto, come già peraltro denunciato dalla CEDAW1, al depotenzia- mento dell’azione giudiziaria, finendo così col contribuire al mantenimento e alla riproduzione proprio di quel contesto culturale che rappresenta la con- dizione e la premessa per il ricorrere dei casi di violenza ai danni delle donneFile | Dimensione | Formato | |
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