L'Introduzione presenta un volume, Per un’ecologia di comunità: processi e pratiche educative di sviluppo sostenibile, che riflette sulla problematicità del rapporto fra terra ed educazione a partire da antinomie quali natura-cultura, logos ed eros, individuo e società, identità e appartenenza, considerate all’interno di una società a capitalismo avanzato, che colonizza e globalizza economia, culture e menti, e fortemente contrassegnata dall’avvento irrefrenabile e irreversibile della tecnica. A fronte di una crisi, che è economica ed ecologica e caratterizzata dalla sopraffazione della natura e dalla sua monetarizzazione ad opera dell’uomo, si impone un quesito: di quali strumenti conoscitivi e progettuali disponiamo per compiere un’indagine del problema volta alla sua decostruzione e trasformazione attraverso processi e pratiche di lifelong, lifewide e lifedeep education? Questo perché se discutiamo di pedagogia discutiamo di cambiamento ossia di ricostruzione delle esperienze di vita e non di mero adattamento. A partire dal nodo fondamentale tra crisi ecologica e crisi economica, le scienze, dunque anche e soprattutto la pedagogia, vengono sfidate dalla prospettiva di un’educazione ecologica interessata ad uno sviluppo sostenibile e ad un’etica cosmica. Nei fatti si tratta del contributo – teorico e pratico – che la pedagogia può dare – anche e proprio attraverso i curricoli e le professioni educative – corrispondendo a una formazione che eviti specialismi e ponga l’uomo (indipendentemente da genere, profilo psico-fisico, classe sociale, gruppo etnico-antropologico) in possesso di tutte le sue facoltà (fisiche, cognitive, affettive, etiche ed estetiche), attivo e consapevole.
Introduzione [Per un'ecologia di comunità] / Cerrocchi, L.; D'Antone, A.. - (2017), pp. 9-13.
Introduzione [Per un'ecologia di comunità]
Cerrocchi L.;
2017
Abstract
L'Introduzione presenta un volume, Per un’ecologia di comunità: processi e pratiche educative di sviluppo sostenibile, che riflette sulla problematicità del rapporto fra terra ed educazione a partire da antinomie quali natura-cultura, logos ed eros, individuo e società, identità e appartenenza, considerate all’interno di una società a capitalismo avanzato, che colonizza e globalizza economia, culture e menti, e fortemente contrassegnata dall’avvento irrefrenabile e irreversibile della tecnica. A fronte di una crisi, che è economica ed ecologica e caratterizzata dalla sopraffazione della natura e dalla sua monetarizzazione ad opera dell’uomo, si impone un quesito: di quali strumenti conoscitivi e progettuali disponiamo per compiere un’indagine del problema volta alla sua decostruzione e trasformazione attraverso processi e pratiche di lifelong, lifewide e lifedeep education? Questo perché se discutiamo di pedagogia discutiamo di cambiamento ossia di ricostruzione delle esperienze di vita e non di mero adattamento. A partire dal nodo fondamentale tra crisi ecologica e crisi economica, le scienze, dunque anche e soprattutto la pedagogia, vengono sfidate dalla prospettiva di un’educazione ecologica interessata ad uno sviluppo sostenibile e ad un’etica cosmica. Nei fatti si tratta del contributo – teorico e pratico – che la pedagogia può dare – anche e proprio attraverso i curricoli e le professioni educative – corrispondendo a una formazione che eviti specialismi e ponga l’uomo (indipendentemente da genere, profilo psico-fisico, classe sociale, gruppo etnico-antropologico) in possesso di tutte le sue facoltà (fisiche, cognitive, affettive, etiche ed estetiche), attivo e consapevole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.