Il saggio si distingue nei seguenti nuclei tematici: L'affido dei minori a strutture (privazione del nucleo familiare, disorganizzazione familiare, inadeguatezza educativa, misure protettive e misure contenitive di recupero); Tipologie di strutture d'affido dei minori (istituti, comunità di pronta accoglienza, casa-famiglia, comunità educativa); La comunità educativa per minori; Un gruppo educativo nell'appartamento (inserimento, permanenza e congedo).Il saggio prende le mosse dall’impegno giuridico, amministrativo e culturale dello Stato sociale interessato a garantire i diritti dei/delle minori ad essere tutelati e protetti, di realizzarsi come persone, di essere riconosciuti/e e rispettati/e nella loro individualità. In particolare, si prende a riferimento il diritto del minore di crescere nella propria famiglia o, quando ciò risulti impossibile, l’impegno dello Stato di provvedere a interventi di sostegno e di aiuto nonché a collocazioni, prima di affido (a singoli, famiglie e strutture) e poi eventualmente di adozione, rilanciando la necessità dell’impegno in una più ampia programmazione degli interventi. Le formule dell’affido a famiglie o a strutture educative vengono analizzate mettendo in luce le difficoltà e suggerendo il potenziale educativo di progettualità pedagogicamente significative e valide. Il saggio è in linea con un volume che rivolge una particolare attenzione al ruolo e alle funzioni dell’educatore sociale nel nesso tra curricolo formativo e dimensione operativa. Si articola intorno ai temi dell’educazione nella società della globalizzazione, della progettazione, messa a punto e «cura» di contesti educativi caratterizzati da un precisa organizzazione interna e da una sana relazionalità, impegnata a comunicare senza escludere. Sulla base di un approccio multiprofessionale, volge l'attenzione all'analisi e alla proposta di strategie e contesti di prevenzione, educazione e recupero rivolti alle differenti età della vita (infanzia, adolescenza, giovani, adulti e anziani), per il benessere individuale e di comunità. Mette in evidenza il rapporto di causalità dinamica esistente tra programmazione, conduzione, valutazione dell’azione educativa, entrando nello specifico dei setting e degli approcci relativi al lavoro di rete.
Il gruppo-appartamento per minori come comunità educativa / Cerrocchi, Laura. - (2007), pp. 186-199.
Il gruppo-appartamento per minori come comunità educativa
CERROCCHI, Laura
2007
Abstract
Il saggio si distingue nei seguenti nuclei tematici: L'affido dei minori a strutture (privazione del nucleo familiare, disorganizzazione familiare, inadeguatezza educativa, misure protettive e misure contenitive di recupero); Tipologie di strutture d'affido dei minori (istituti, comunità di pronta accoglienza, casa-famiglia, comunità educativa); La comunità educativa per minori; Un gruppo educativo nell'appartamento (inserimento, permanenza e congedo).Il saggio prende le mosse dall’impegno giuridico, amministrativo e culturale dello Stato sociale interessato a garantire i diritti dei/delle minori ad essere tutelati e protetti, di realizzarsi come persone, di essere riconosciuti/e e rispettati/e nella loro individualità. In particolare, si prende a riferimento il diritto del minore di crescere nella propria famiglia o, quando ciò risulti impossibile, l’impegno dello Stato di provvedere a interventi di sostegno e di aiuto nonché a collocazioni, prima di affido (a singoli, famiglie e strutture) e poi eventualmente di adozione, rilanciando la necessità dell’impegno in una più ampia programmazione degli interventi. Le formule dell’affido a famiglie o a strutture educative vengono analizzate mettendo in luce le difficoltà e suggerendo il potenziale educativo di progettualità pedagogicamente significative e valide. Il saggio è in linea con un volume che rivolge una particolare attenzione al ruolo e alle funzioni dell’educatore sociale nel nesso tra curricolo formativo e dimensione operativa. Si articola intorno ai temi dell’educazione nella società della globalizzazione, della progettazione, messa a punto e «cura» di contesti educativi caratterizzati da un precisa organizzazione interna e da una sana relazionalità, impegnata a comunicare senza escludere. Sulla base di un approccio multiprofessionale, volge l'attenzione all'analisi e alla proposta di strategie e contesti di prevenzione, educazione e recupero rivolti alle differenti età della vita (infanzia, adolescenza, giovani, adulti e anziani), per il benessere individuale e di comunità. Mette in evidenza il rapporto di causalità dinamica esistente tra programmazione, conduzione, valutazione dell’azione educativa, entrando nello specifico dei setting e degli approcci relativi al lavoro di rete.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.