Il capitolo, “Educare ‘nella e alla’ età senile”, riflette sull’educazione “nella e alla” età senile in prospettiva pedagogica, dunque sulla reciprocità tra processi e pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione volte a concorrere a una formazione multidimensionale, per tutta la vita e nei differenti contesti fisici, sociali e culturali di vita. Da un lato propone una riflessione sui motivi (di progresso scientifico-tecnologico e di politiche sociali o welfare state) che hanno contributo all’allungamento della vita media e, insieme alla riduzione della natalità nella vecchia Europa, a un rapido invecchiamento della popolazione; dall’altro lato segnala la forte interrelazione tra fattori di macrosistema, di microsistema e di sistemi intermedi che segnano processi e pratiche di educazione “nella e alla” età senile, intesa, insieme, come emergenza e risorsa. L’educazione “nella e alla” età senile è analizzata alla luce delle ricadute dei principali trend del cambiamento socio-culturale sulla senilità, come età della vita peraltro esito della reciprocità tra immagine sociale, reale e ideale. L’anziano è considerato quale esteso repertorio e sintesi unica fra variabili biologiche, psicologiche (cognitive e affettive), sociali e culturali di ciascun individuo: esistono infatti differenti profili di anziano e ognuno invecchia a suo modo, tanto da richiedere particolare attenzione sia alle caratteristiche e alle trasformazioni strutturali e funzionali implicate nell’invecchiamento (con particolare riferimento a quelle di tipo fisico-motorio, cognitivo e sensoriale, emotivo affettivo e socio-relazionale), sia al ruolo dell’educazione e dell’istruzione sul piano del benessere dei singoli e della collettività. L’apprendimento è considerato l’attività tipicamente umana e fatto costitutivo della vita nella sua evolutività adattiva, dunque anche della vecchiaia. Partendo da tali presupposti, l’educazione “nella e alla” età senile coincide con un preparare la vecchiaia che deve coinvolgere sia l’anziano sia la società e deve essere fattore capace, sul piano conoscitivo e progettuale, di contemplare la cura del contesto e l’attivazione dell’anziano nell’ottica dell’educazione per tutta la vita attraverso il sistema formativo integrato e la rete dei servizi.
Educare “nella e alla” età senile / Cerrocchi, Laura. - (2014), pp. 23-40.
Educare “nella e alla” età senile
CERROCCHI, Laura
2014
Abstract
Il capitolo, “Educare ‘nella e alla’ età senile”, riflette sull’educazione “nella e alla” età senile in prospettiva pedagogica, dunque sulla reciprocità tra processi e pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione volte a concorrere a una formazione multidimensionale, per tutta la vita e nei differenti contesti fisici, sociali e culturali di vita. Da un lato propone una riflessione sui motivi (di progresso scientifico-tecnologico e di politiche sociali o welfare state) che hanno contributo all’allungamento della vita media e, insieme alla riduzione della natalità nella vecchia Europa, a un rapido invecchiamento della popolazione; dall’altro lato segnala la forte interrelazione tra fattori di macrosistema, di microsistema e di sistemi intermedi che segnano processi e pratiche di educazione “nella e alla” età senile, intesa, insieme, come emergenza e risorsa. L’educazione “nella e alla” età senile è analizzata alla luce delle ricadute dei principali trend del cambiamento socio-culturale sulla senilità, come età della vita peraltro esito della reciprocità tra immagine sociale, reale e ideale. L’anziano è considerato quale esteso repertorio e sintesi unica fra variabili biologiche, psicologiche (cognitive e affettive), sociali e culturali di ciascun individuo: esistono infatti differenti profili di anziano e ognuno invecchia a suo modo, tanto da richiedere particolare attenzione sia alle caratteristiche e alle trasformazioni strutturali e funzionali implicate nell’invecchiamento (con particolare riferimento a quelle di tipo fisico-motorio, cognitivo e sensoriale, emotivo affettivo e socio-relazionale), sia al ruolo dell’educazione e dell’istruzione sul piano del benessere dei singoli e della collettività. L’apprendimento è considerato l’attività tipicamente umana e fatto costitutivo della vita nella sua evolutività adattiva, dunque anche della vecchiaia. Partendo da tali presupposti, l’educazione “nella e alla” età senile coincide con un preparare la vecchiaia che deve coinvolgere sia l’anziano sia la società e deve essere fattore capace, sul piano conoscitivo e progettuale, di contemplare la cura del contesto e l’attivazione dell’anziano nell’ottica dell’educazione per tutta la vita attraverso il sistema formativo integrato e la rete dei servizi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.