Paola Veronica Dell'Aira, "Abitare continuo, ma fino a dove?" Il tema, di Kiesleriana memoria, della casa senza fine come spazio “correale” -forma esistenzialistico-liberatoria del vivere ed intreccio indivisibile e sincretico tra realtà ambientale ed esperienza umana -torna oggi in primo piano come campo di esplorazione e sperimentazione. "Folding", strutture continue, "morfing", "groundscraping", sono solo alcune delle parole chiave che attraversano oggi, nel campo della residenza come altrove, una ricerca dalle (talvolta) indichiarate radici e dai problematici sviluppi ... Non è un caso se la teorizzazione di uno spazio “correale”, “multidimensionale” e centrato sulla natura indivisibile e sincretica dell’intreccio uomo-ambiente, ha preferito retrocedere, nell’esperienza dell’artista americano, difronte al pericolo di una propria cristallizzazione in forma compiuta. Il recupero di un senso più profondo e libero dell’abitare, attraverso un rapporto più coinvolgente tra corpo e spazio, è oggi obiettivo rispetto al quali, non diversamente da allora, il travaso topologico –rilievi onde e pieghe- i “contratti ibridi”, il ricorso alla struttura continua o al modello geometrico di Moebius rischiano, più che interpretare la sostanza relazionale in cui l’architettura è immersa, di rappresentarne un preoccupante reimpoverimento modellistico.
Abitare continuo, ma fino a dove? / Dell'Aira, Paola Veronica. - STAMPA. - 4(2004), pp. 152-155.
Abitare continuo, ma fino a dove?
DELL'AIRA, Paola Veronica
2004
Abstract
Paola Veronica Dell'Aira, "Abitare continuo, ma fino a dove?" Il tema, di Kiesleriana memoria, della casa senza fine come spazio “correale” -forma esistenzialistico-liberatoria del vivere ed intreccio indivisibile e sincretico tra realtà ambientale ed esperienza umana -torna oggi in primo piano come campo di esplorazione e sperimentazione. "Folding", strutture continue, "morfing", "groundscraping", sono solo alcune delle parole chiave che attraversano oggi, nel campo della residenza come altrove, una ricerca dalle (talvolta) indichiarate radici e dai problematici sviluppi ... Non è un caso se la teorizzazione di uno spazio “correale”, “multidimensionale” e centrato sulla natura indivisibile e sincretica dell’intreccio uomo-ambiente, ha preferito retrocedere, nell’esperienza dell’artista americano, difronte al pericolo di una propria cristallizzazione in forma compiuta. Il recupero di un senso più profondo e libero dell’abitare, attraverso un rapporto più coinvolgente tra corpo e spazio, è oggi obiettivo rispetto al quali, non diversamente da allora, il travaso topologico –rilievi onde e pieghe- i “contratti ibridi”, il ricorso alla struttura continua o al modello geometrico di Moebius rischiano, più che interpretare la sostanza relazionale in cui l’architettura è immersa, di rappresentarne un preoccupante reimpoverimento modellistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.