Costantina è la più grande città dell’est algerino: collocata in un sistema geografico ricco e complesso occupa una posizione strategica anche grazie al vertiginoso canyon - fessura rocciosa, scarpata impervia alta 200m - che ha costituito una naturale fortificazione e l’ha storicamente protetta da attacchi nemici. In questo modo la città storica si è preservata e ha respinto al suo esterno l’espansione urbana che ha quindi col tempo assunto una struttura policentrica. La medina presenta oggi una complessa stratificazione di storie, di tessuti giustapposti di origine romana, araba e francese. L’originaria relazione tra costruito e natura si è in molte parti disarticolata, ma soprattutto negli ultimi 20 anni si è assistito ad un progressivo abbandono del suo vitale centro, che storicamente richiamava fedeli, commercianti e artigiani. Il patrimonio naturale e architettonico non è riuscito a sottrarsi a fenomeni di vandalismo, di devastazione e di occupazione coatta. Nella parte più danneggiata - il quartiere della Souika, a sud ovest - lo scenario attuale è quello desolante di edifici crollati, tessuto viario semidistrutto, oltreché di degrado sociale e ambientale.

Città e paesaggio, Nuova architettura e spazio urbano(2005).

Città e paesaggio, Nuova architettura e spazio urbano

PADOA SCHIOPPA C
2005

Abstract

Costantina è la più grande città dell’est algerino: collocata in un sistema geografico ricco e complesso occupa una posizione strategica anche grazie al vertiginoso canyon - fessura rocciosa, scarpata impervia alta 200m - che ha costituito una naturale fortificazione e l’ha storicamente protetta da attacchi nemici. In questo modo la città storica si è preservata e ha respinto al suo esterno l’espansione urbana che ha quindi col tempo assunto una struttura policentrica. La medina presenta oggi una complessa stratificazione di storie, di tessuti giustapposti di origine romana, araba e francese. L’originaria relazione tra costruito e natura si è in molte parti disarticolata, ma soprattutto negli ultimi 20 anni si è assistito ad un progressivo abbandono del suo vitale centro, che storicamente richiamava fedeli, commercianti e artigiani. Il patrimonio naturale e architettonico non è riuscito a sottrarsi a fenomeni di vandalismo, di devastazione e di occupazione coatta. Nella parte più danneggiata - il quartiere della Souika, a sud ovest - lo scenario attuale è quello desolante di edifici crollati, tessuto viario semidistrutto, oltreché di degrado sociale e ambientale.
2005
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