L'analisi tende ad esaminare la differenza, nel mondo greco e romano, tra "topographia", o pittura destinata alla realizzazione di carte geografiche, e "topothesia", o pittura destinata alla raffigurazione di paesaggi di fantasia. Sono altresì indagati i modi in cui i Romani percepivano e rappresentavano lo spazio in pittura. Contrari alla raffigurazione dello spazio infinito, i Romani, seguendo schemi logici desunti dall'ambiente artistico greco, evitavano nella costruzione di paesaggi l'uso del sistema prospettico a fuoco unico, che in tutti i casi conosciuti è limitato esclusivamente alla predisposizione di impianti scenografici di tipo teatrale.
Lo spazio negato. La pittura di paesaggio nella cultura figurativa greca e romana / LA ROCCA, Eugenio. - STAMPA. - (2007).
Lo spazio negato. La pittura di paesaggio nella cultura figurativa greca e romana
LA ROCCA, EUGENIO
2007
Abstract
L'analisi tende ad esaminare la differenza, nel mondo greco e romano, tra "topographia", o pittura destinata alla realizzazione di carte geografiche, e "topothesia", o pittura destinata alla raffigurazione di paesaggi di fantasia. Sono altresì indagati i modi in cui i Romani percepivano e rappresentavano lo spazio in pittura. Contrari alla raffigurazione dello spazio infinito, i Romani, seguendo schemi logici desunti dall'ambiente artistico greco, evitavano nella costruzione di paesaggi l'uso del sistema prospettico a fuoco unico, che in tutti i casi conosciuti è limitato esclusivamente alla predisposizione di impianti scenografici di tipo teatrale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.