A distanza di quasi sessant'anni dalla prima pubblicazione, l'opera di Ennio Cortese resta un punto di riferimento per gli specialisti di dottrine giuridiche medievali. L'edizione originale, pubblicata tra il 1962 e il 1964, è da tempo esaurita, così come la ristampa curata da Giuffrè nel 1995. Per tale ragione il Senato ha deciso di inaugurare la nuova Collana dedicata ai classici della storia del diritto con i due volumi de La norma giuridica. Si tratta infatti non solo di un caposaldo della storiografia giuridica italiana, ma anche di un testo che ben rappresenta le collezioni storico giuridiche della Biblioteca del Senato, che annoverano tra i fondi di maggior pregio proprio la biblioteca costruita da Ennio Cortese nel corso della sua lunga attività scientifica e della sua prestigiosa carriera accademica. «Riconsiderato dopo oltre mezzo secolo dalla sua apparizione, il capolavoro di Ennio Cortese appare come uno straordinario esercizio di immersione in un universo intellettuale che ha marcato in profondità e in permanenza la mentalità occidentale. La stagione della scolastica giuridica è in qualche modo "rivissuta dall'interno", a partire dalla piena comprensione del valore creativo insostituibile che in essa ebbe la sua intrinseca - e perciò ineliminabile - complessità e contraddittorietà: cioè il confronto fra auctoritates contrastanti, fra maestri, e fra scuole diverse, che proponevano interpretazioni opposte. La Norma, insieme ad altre ricerche storico-giuridiche pubblicate in Italia nello stesso giro d'anni, aprì una stagione degli studi di storia del pensiero giuridico affrontati con metodo filologico e attenzione predominante alla letteratura manoscritta. A questo metodo Cortese si è sempre mantenuto fedele, nella convinzione che il pensiero giuridico medievale andasse indagato in tutta la sua ricchezza e profondità, ascoltandone armonie e dissonanze, ricostruendolo senza astrazioni ma nel rispetto della sua stringente logica interna»
Introduzione alla nuova edizione in formato elettronico di Ennio Cortese, La norma giuridica. Spunti teorici nel diritto comune classico / Fiori, Antonia; Conte, Emanuele; Loschiavo, Luca; Montorzi, Mario. - (2020), pp. 3-13.
Introduzione alla nuova edizione in formato elettronico di Ennio Cortese, La norma giuridica. Spunti teorici nel diritto comune classico.
Fiori, Antonia;
2020
Abstract
A distanza di quasi sessant'anni dalla prima pubblicazione, l'opera di Ennio Cortese resta un punto di riferimento per gli specialisti di dottrine giuridiche medievali. L'edizione originale, pubblicata tra il 1962 e il 1964, è da tempo esaurita, così come la ristampa curata da Giuffrè nel 1995. Per tale ragione il Senato ha deciso di inaugurare la nuova Collana dedicata ai classici della storia del diritto con i due volumi de La norma giuridica. Si tratta infatti non solo di un caposaldo della storiografia giuridica italiana, ma anche di un testo che ben rappresenta le collezioni storico giuridiche della Biblioteca del Senato, che annoverano tra i fondi di maggior pregio proprio la biblioteca costruita da Ennio Cortese nel corso della sua lunga attività scientifica e della sua prestigiosa carriera accademica. «Riconsiderato dopo oltre mezzo secolo dalla sua apparizione, il capolavoro di Ennio Cortese appare come uno straordinario esercizio di immersione in un universo intellettuale che ha marcato in profondità e in permanenza la mentalità occidentale. La stagione della scolastica giuridica è in qualche modo "rivissuta dall'interno", a partire dalla piena comprensione del valore creativo insostituibile che in essa ebbe la sua intrinseca - e perciò ineliminabile - complessità e contraddittorietà: cioè il confronto fra auctoritates contrastanti, fra maestri, e fra scuole diverse, che proponevano interpretazioni opposte. La Norma, insieme ad altre ricerche storico-giuridiche pubblicate in Italia nello stesso giro d'anni, aprì una stagione degli studi di storia del pensiero giuridico affrontati con metodo filologico e attenzione predominante alla letteratura manoscritta. A questo metodo Cortese si è sempre mantenuto fedele, nella convinzione che il pensiero giuridico medievale andasse indagato in tutta la sua ricchezza e profondità, ascoltandone armonie e dissonanze, ricostruendolo senza astrazioni ma nel rispetto della sua stringente logica interna»File | Dimensione | Formato | |
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