Il parco della bassa valle del Nera

La parola parco rischia di ingenerare equivoci che è bene chiarire. In Italia infatti l’interpretazione corrente, almeno sul piano giuridico-amministrativo, rimanda alla salvaguardia e soprattutto al vincolo: un parco istituito è considerato un fatto positivo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, ma al contempo un impedimento rispetto alla valorizzazione di un territorio, perché spesso costituisce una limitazione ai gradi di libertà degli operatori economici e dei privati cittadini. Il parco presentato nell'articolo vuole essere prima di tutto una metafora per riconoscere e comunicare le qualità e le potenzialità trascurate del territorio della bassa valle del Nera. È una chiave interpretativa che intende agire sull’immaginario, sulle aspettative e sui desideri delle comunità. Dunque un nuovo modo di intendere il parco, che ingloba laicamente i paesaggi preesistenti dentro un disegno strategico che non ricerca espedienti per ri-definire le forme ma per qualificare, rendere riconoscibile, selezionare, connettere, bonificare, quello che già esiste, conferendo un significato nuovo a uno scenario ricchissimo, proprio perché eterogeneo e composito.