Musealizzazione e uso compatibile dell'esistente. L'attività di Franco Minissi attraverso la lettura di soluzioni meno note

Musealizzazione e uso compatibile dell’esistente, L’attività di Franco Minissi attraverso la lettura di soluzioni meno note calogero bellanca in ReUso Roma 2021, Roma , Capitale d’Italia 150 anni dopo, volume secondo a cura di Calogero Bellanca e Cecilia Antonini Lanari Roma , Artemide 2021, pp.50-61 Con questo saggio si intende riflettere su alcuni musei di piccole dimensioni ma non per questo di minore importanza. Si richiama nella sua essenzialità l’articolo 5 della carta di Venezia del 1964 nel quale si legge che “ La conservazione dei monumenti è sempre favorita dalla loro utilizzazione in funzioni utili alla società: una tale destinazione è augurabile ma non deve alterare la distribuzione e l’aspetto dell’edificio. Gli adattamenti pretesi dall’evoluzione degli usi e dei costumi devono dunque essere contenuti entro questi limiti”. A tal fine si ritiene di presentare alcune opere di Franco Minissi. L’architetto nell’insieme della Sua attività è stato , non solo l’apostolo della teoria brandiana, nei suoi postulati della reversibilità, del minimo intervento e della compatibilità, rispettando le diverse autenticità, ma nello stesso tempo è entrato, anzi penetrato nel restauro critico di Renato Bonelli. Minissi è riuscito a dimostrare tangibilmente la reintegrazione dell’immagine proiettandosi verso una posizione critico-conservativa. Tra le esemplificazioni si riflette, nel primo caso, sul Museo Pepoli di Trapani, un adattamento del convento carmelitano dell’Annunziata alle esigenze museali. Quindi si prosegue con altri due istituti museali apparentemente minori, i musei di Aidone e di Palazzo Varisano ad Enna. In entrambi i casi si traduce in linguaggio museografico l’ordinamento scientifico delle diverse raccolte. Il risultato ottenuto ha permesso di cogliete il passaggio da una conservazione passiva e riservata a settori specialistici ad una conservazione attiva .