La giara. Fortuna di un soggetto letterario nel teatro di danza del Novecento

Il saggio ha come oggetto di ricerca il balletto in un atto La Jarre (La giara), che debuttò il 19 novembre 1924 al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, con la compagnia dei Ballets Suédois di Rolf de Maré. Da una novella di Luigi Pirandello, esso fu coreografato da Jean Börlin, su musica di Alfredo Casella e scenografie e costumi di Giorgio de Chirico. Dopo la prima parigina, il balletto ebbe una grande fortuna; il saggio affronta la sua prima versione e alcune edizioni in particolare, come quella di Aurelio Milloss (1939, 1957, 1977), analizzando il rapporto del libretto del ballo con la sua fonte letteraria, ovvero l’adattamento per la sua realizzazione coreografica, le pratiche di collaborazione con il compositore e il problema dell’autorialità del libretto, quindi la riedizione dello stesso libretto da parte di coreografi diversi. Fonti principali sono i libretti del ballo, programmi di sala e materiali di archivio del Fondo Casella, come la corrispondenza tra il compositore e l'editore Ricordi.