Il design italiano nasce e si sviluppa secondo un modello basato sull’investimento di imprenditori illuminati e quindi sul proficuo rapporto con i designer. Nel suo insieme, come sostiene Andrea Branzi, è stato “un fenomeno policentrico ma unitario” che si è evoluto nel senso di una progressiva internazionalizzazione. Una lettura che privilegi gli aspetti formali degli artefatti ascrivibili a tale fenomeno, implica una riflessione sul design come estetica della morfologia non solo del prodotto, ma anche della visione del contesto in cui il progettista ne ha concepito l’utilizzo. Il valore estetico di un oggetto è legato alla prefigurazione della scena nella quale si svolgeranno i nuovi gesti che esso comporta. Lo sguardo retrospettivo sulla morfologia di un artefatto non può prescindere dal quadro che ha generato tanto più quando le sue peculiarità sono tali da creare nuovi riti. In questo senso gli oggetti del nostro passato sono una sorta di “documenti visivi” in cui è fissata l’estetica del singolo e/o di un gruppo. Il contributo, attraverso una panoramica di icone del made in italy, tratteggia un paesaggio di artefatti esemplari, un puzzle di tanti pezzi permeato da infinite memorie soggettive di gesti e immagini.
Puzzle / DAL FALCO, Federica. - STAMPA. - (2005), pp. 14-15.
Puzzle
DAL FALCO, Federica
2005
Abstract
Il design italiano nasce e si sviluppa secondo un modello basato sull’investimento di imprenditori illuminati e quindi sul proficuo rapporto con i designer. Nel suo insieme, come sostiene Andrea Branzi, è stato “un fenomeno policentrico ma unitario” che si è evoluto nel senso di una progressiva internazionalizzazione. Una lettura che privilegi gli aspetti formali degli artefatti ascrivibili a tale fenomeno, implica una riflessione sul design come estetica della morfologia non solo del prodotto, ma anche della visione del contesto in cui il progettista ne ha concepito l’utilizzo. Il valore estetico di un oggetto è legato alla prefigurazione della scena nella quale si svolgeranno i nuovi gesti che esso comporta. Lo sguardo retrospettivo sulla morfologia di un artefatto non può prescindere dal quadro che ha generato tanto più quando le sue peculiarità sono tali da creare nuovi riti. In questo senso gli oggetti del nostro passato sono una sorta di “documenti visivi” in cui è fissata l’estetica del singolo e/o di un gruppo. Il contributo, attraverso una panoramica di icone del made in italy, tratteggia un paesaggio di artefatti esemplari, un puzzle di tanti pezzi permeato da infinite memorie soggettive di gesti e immagini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.