Tra gli ordigni incendiari improvvisati, le bombe Molotov possono essere utilizzate come mezzo per commettere un incendio doloso, sia come atto di vandalismo o vendetta, sia per motivo di profitto. Questi dispositivi sono realizzati riempiendo una bottiglia di vetro con un liquido infiammabile, come il gasolio, ed avvolgendo attorno al collo della bottiglia uno straccio imbevuto dello stesso liquido che viene innescato subito prima del lancio. Una versione più pericolosa di questo ordigno è la cosiddetta Molotov ad accensione chimica che si basa sull'autoaccensione attraverso il calore rapido generato da una reazione esotermica tra due sostanze chimiche integrate nel dispositivo. La ricetta più frequentemente incontrata della Molotov ad accensione chimica si basa su una bottiglia di vetro contenente un liquido infiammabile, spesso benzina, cherosene o gasolio, mescolato con acido solforico concentrato. Alla bottiglia viene attaccato con del nastro adesivo una busta o un foglio di carta piegato contenente clorato di potassio. Non appena il contenitore si rompe contro un bersaglio, l'acido solforico e il clorato di potassio entrano in contatto e, reagendo molto violentemente, danno fuoco all'aerosol di liquido di accensione misto ad aria. Per aumentarne la pericolosità, viene inserito nella bottiglia del polistirolo, il quale, a contatto con la benzina, si scioglie, generando un surrogato del napalm che rende l'ordigno significativamente più pericoloso, in quanto, al momento della frantumazione, la benzina incendiata aderisce alle superfici con cui viene a contatto.

Applicazione della comprehensive two-dimensional GC nello studio di ordigni esplosivi / Marco, Pazzi. - (2022). (Intervento presentato al convegno Le indagini forensi ed il contributo della spettrometria di massa tenutosi a Rome, Italy).

Applicazione della comprehensive two-dimensional GC nello studio di ordigni esplosivi

2022

Abstract

Tra gli ordigni incendiari improvvisati, le bombe Molotov possono essere utilizzate come mezzo per commettere un incendio doloso, sia come atto di vandalismo o vendetta, sia per motivo di profitto. Questi dispositivi sono realizzati riempiendo una bottiglia di vetro con un liquido infiammabile, come il gasolio, ed avvolgendo attorno al collo della bottiglia uno straccio imbevuto dello stesso liquido che viene innescato subito prima del lancio. Una versione più pericolosa di questo ordigno è la cosiddetta Molotov ad accensione chimica che si basa sull'autoaccensione attraverso il calore rapido generato da una reazione esotermica tra due sostanze chimiche integrate nel dispositivo. La ricetta più frequentemente incontrata della Molotov ad accensione chimica si basa su una bottiglia di vetro contenente un liquido infiammabile, spesso benzina, cherosene o gasolio, mescolato con acido solforico concentrato. Alla bottiglia viene attaccato con del nastro adesivo una busta o un foglio di carta piegato contenente clorato di potassio. Non appena il contenitore si rompe contro un bersaglio, l'acido solforico e il clorato di potassio entrano in contatto e, reagendo molto violentemente, danno fuoco all'aerosol di liquido di accensione misto ad aria. Per aumentarne la pericolosità, viene inserito nella bottiglia del polistirolo, il quale, a contatto con la benzina, si scioglie, generando un surrogato del napalm che rende l'ordigno significativamente più pericoloso, in quanto, al momento della frantumazione, la benzina incendiata aderisce alle superfici con cui viene a contatto.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1640419
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