Il libro documenta e ricostruisce il rapporto tra Manzoni e Roma, delineando la rete di relazioni che l’artista milanese intreccia con i critici, i galleristi e gli artisti romani, e suggerendo inoltre una lettura nuova degli spunti che i cosiddetti artisti di Piazza del Popolo hanno trovato nell’incontro con Manzoni. I primi contatti dell’artista con Roma risalgono al 1955 quando, appena ventiduenne, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza. Tra il 1959 e il 1961 Manzoni esporrà a Roma quattro volte, entrando in contatto prima con la Galleria Appia Antica e con il milieu culturale e artistico di Emilio Villa e con la Galleria Trastevere di Topazia Alliata, poi con la Galleria La Tartaruga diretta da Plinio De Martiis. A Roma, che all’epoca vive una stagione artistica particolarmente fertile, l’influenza di Piero Manzoni si manifesta in due diverse fasi: alla fine degli anni cinquanta è l’aspetto acromatico e antiespressivo della ricerca di Manzoni a essere guardato con interesse da giovani artisti romani, in particolare Franco Angeli, Mario Schifano, Giuseppe Uncini e Tano Festa. Alcuni anni dopo la morte di Manzoni, l’attenzione degli artisti romani si rivolge invece agli aspetti performativi del suo lavoro. A metà degli anni sessanta, il lavoro di Manzoni è dunque già una fonte importante per l’arte romana: a ciò contribuisce in misura considerevole lo stretto rapporto che l’artista intrattiene con la capitale durante tutta la sua breve esistenza, sin dal primo soggiorno. A otto anni esatti dalla scomparsa di Manzoni, morto d’infarto il 6 febbraio del 1963, la mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, curata da Germano Celant, è la consacrazione definitiva del suo lavoro: da questo momento la ricerca di Manzoni entra nel canone dell’arte italiana del Novecento come una delle punte più significative e originali della ricerca del secondo dopoguerra.

Piero Manzoni e Roma / Perna, Raffaella. - (2017), pp. 1-134.

Piero Manzoni e Roma

Raffaella Perna
2017

Abstract

Il libro documenta e ricostruisce il rapporto tra Manzoni e Roma, delineando la rete di relazioni che l’artista milanese intreccia con i critici, i galleristi e gli artisti romani, e suggerendo inoltre una lettura nuova degli spunti che i cosiddetti artisti di Piazza del Popolo hanno trovato nell’incontro con Manzoni. I primi contatti dell’artista con Roma risalgono al 1955 quando, appena ventiduenne, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza. Tra il 1959 e il 1961 Manzoni esporrà a Roma quattro volte, entrando in contatto prima con la Galleria Appia Antica e con il milieu culturale e artistico di Emilio Villa e con la Galleria Trastevere di Topazia Alliata, poi con la Galleria La Tartaruga diretta da Plinio De Martiis. A Roma, che all’epoca vive una stagione artistica particolarmente fertile, l’influenza di Piero Manzoni si manifesta in due diverse fasi: alla fine degli anni cinquanta è l’aspetto acromatico e antiespressivo della ricerca di Manzoni a essere guardato con interesse da giovani artisti romani, in particolare Franco Angeli, Mario Schifano, Giuseppe Uncini e Tano Festa. Alcuni anni dopo la morte di Manzoni, l’attenzione degli artisti romani si rivolge invece agli aspetti performativi del suo lavoro. A metà degli anni sessanta, il lavoro di Manzoni è dunque già una fonte importante per l’arte romana: a ciò contribuisce in misura considerevole lo stretto rapporto che l’artista intrattiene con la capitale durante tutta la sua breve esistenza, sin dal primo soggiorno. A otto anni esatti dalla scomparsa di Manzoni, morto d’infarto il 6 febbraio del 1963, la mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, curata da Germano Celant, è la consacrazione definitiva del suo lavoro: da questo momento la ricerca di Manzoni entra nel canone dell’arte italiana del Novecento come una delle punte più significative e originali della ricerca del secondo dopoguerra.
2017
9788891814883
Piero Manzoni; Azimuth; neoavanguardia; Scuola di Piazza del Popolo
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Piero Manzoni e Roma / Perna, Raffaella. - (2017), pp. 1-134.
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