Il patrimonio vernacolare rappresenta le nostre radici culturali e la memoria del paese, è in stretta relazione con la morfologia dei luoghi, le risorse locali, le caratteristiche climatiche e ambientali e le esigenze socioeconomiche, culturali e di protezione dall’ambiente di una determinata comunità e per questa ragione, molto più di altri, particolarmente fragile e vulnerabile nel corso del tempo. Uno dei documenti fondamentali di riferimento è la Carta del patrimonio vernacolare costruito ICOMOS del 1999, dove il patrimonio vernacolare viene definito: “la fondamentale espressione della cultura di una comunità, delle sue relazioni con il territorio, e allo stesso tempo l’espressione della diversità culturale mondiale”. In Italia già in periodi precedenti era stata focalizzata l’attenzione sul tema e nel 1936 la mostra di Giuseppe Pagano e Guarniero Daniel “Architettura rurale” aprì un vero e proprio dibattito relativo a questo argomento. Il lavoro di Pagano e Daniel voleva “far comprendere l’importanza estetica della casa rurale. La conoscenza delle leggi di funzionalità e il rispetto artistico del nostro imponente e poco conosciuto patrimonio di architettura rurale sana ed onesta, ci preserverà forse dalle ricadute accademiche, ci immunizzerà contro la rettorica ampollosa e soprattutto ci darà l’orgoglio di conoscere la vera tradizione autoctona dell’architettura italiana: chiara, logica, lineare, moralmente ed anche formalmente vicinissima al gusto contemporaneo”. Oggi intendiamo ripartire da questo dibattito riguardante un patrimonio particolarmente variegato e fragile del nostro paese e riproporlo a livello internazionale a distanza di tanti anni in quanto sempre attuale. I cambiamenti politici, socioeconomici e le trasformazioni del territorio hanno radicalmente cambiato il paesaggio intorno alle città e influito anche sul patrimonio rurale. Si tratta di “salvare” ciò che in breve tempo rischia inevitabilmente di scomparire come l’immenso patrimonio materiale ma anche immateriale. Il convegno raccoglie interventi riguardanti il patrimonio vernacolare italiano e non solo, indagato in tutti i suoi aspetti e peculiarità.
Architettura rurale: la memoria del paese. Book of Abstracts / Vitiello, Maria; Beatrice, Messeri; Casanova, Marta; Cinieri, Valentina; Fiorillo, Rosa; Pompejano, Federica; Messina, Simona. - (2022), pp. 1-143.
Architettura rurale: la memoria del paese. Book of Abstracts
Vitiello, Maria;Fiorillo, Rosa;
2022
Abstract
Il patrimonio vernacolare rappresenta le nostre radici culturali e la memoria del paese, è in stretta relazione con la morfologia dei luoghi, le risorse locali, le caratteristiche climatiche e ambientali e le esigenze socioeconomiche, culturali e di protezione dall’ambiente di una determinata comunità e per questa ragione, molto più di altri, particolarmente fragile e vulnerabile nel corso del tempo. Uno dei documenti fondamentali di riferimento è la Carta del patrimonio vernacolare costruito ICOMOS del 1999, dove il patrimonio vernacolare viene definito: “la fondamentale espressione della cultura di una comunità, delle sue relazioni con il territorio, e allo stesso tempo l’espressione della diversità culturale mondiale”. In Italia già in periodi precedenti era stata focalizzata l’attenzione sul tema e nel 1936 la mostra di Giuseppe Pagano e Guarniero Daniel “Architettura rurale” aprì un vero e proprio dibattito relativo a questo argomento. Il lavoro di Pagano e Daniel voleva “far comprendere l’importanza estetica della casa rurale. La conoscenza delle leggi di funzionalità e il rispetto artistico del nostro imponente e poco conosciuto patrimonio di architettura rurale sana ed onesta, ci preserverà forse dalle ricadute accademiche, ci immunizzerà contro la rettorica ampollosa e soprattutto ci darà l’orgoglio di conoscere la vera tradizione autoctona dell’architettura italiana: chiara, logica, lineare, moralmente ed anche formalmente vicinissima al gusto contemporaneo”. Oggi intendiamo ripartire da questo dibattito riguardante un patrimonio particolarmente variegato e fragile del nostro paese e riproporlo a livello internazionale a distanza di tanti anni in quanto sempre attuale. I cambiamenti politici, socioeconomici e le trasformazioni del territorio hanno radicalmente cambiato il paesaggio intorno alle città e influito anche sul patrimonio rurale. Si tratta di “salvare” ciò che in breve tempo rischia inevitabilmente di scomparire come l’immenso patrimonio materiale ma anche immateriale. Il convegno raccoglie interventi riguardanti il patrimonio vernacolare italiano e non solo, indagato in tutti i suoi aspetti e peculiarità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.