Questo contributo si propone una rassegna delle principali metodologie e tecniche utilizzate nei c.d. gender studies, per lo studio della violenza contro le donne, della criminalità organizzata e del terrorismo. Si tratta di temi profondamente diversi tra loro, che impongono una torsione prospettica nell’osservazione dei fatti sociali: da una parte la donna che subisce una condizione di violenza e maltrattamento in famiglia; dall’altra, la donna che si appropria di un ruolo, una agency, prima a lei negate, in organizzazioni criminali e nel terrorismo. A tal proposito, saranno presentate quelle metodologie che possono sostenere la ricerca su temi tanto complessi, quanto vischiosi, per i quali il principale problema consiste proprio nella individuazione delle fonti informative e nella raccolta dei dati. Saranno illustrate sinteticamente le indagini campionarie Istat dirette alla stima della dimensione del fenomeno della violenza sulle donne e sulla loro vittimizzazione, nonché le indagini previste dal Piano Nazionale anti-violenza per lo studio dei centri antiviolenza e dei servizi offerti alle donne per l’accompagnamento nel processo di affrancamento dal partner maltrattante. Rispetto a queste indagini di statistica ufficiale sarà messa in luce la necessità di una loro integrazione con metodi e tecniche di ricerca qualitativi, in grado di approfondire e specificare il dato quantitativo, che non può restituire che una parte, molto superficiale, per quanto rilevante ai fini dell’allocazione delle risorse e della futura azione politica, del fenomeno della violenza. Si farà quindi riferimento all’approccio biografico, alla raccolta di storie di vita così come all’utilizzo, sempre più frequente delle interviste a testimoni privilegiati, cioè alle operatrici dei centri e dei servizi per donne maltrattate. Per lo studio, invece, del nuovo ruolo attivo che le donne vanno assumendo in alcuni gruppi della criminalità organizzata o del terrorismo, ci si soffermerà sulle criticità che queste indagini presentano fin dalla prima fase di disegno e di impianto della ricerca. Si metterà in luce come il ricorso al campionamento ragionato, possa aiutare i ricercatori a individuare dei/delle key informant da intervistare per acquisire le informazioni necessarie alla ricerca. In alternativa, si accennerà agli studi basati su fonti documentali, derivanti da archivi di atti giudiziari, da articoli a stampa, da epistolari e testimonianze scritte. Si illustreranno brevemente le potenzialità di alcune recenti tecniche di analisi automatica e semi-automatica che consentono lo studio del testo, attraverso la costruzione di mappe concettuali, di mondi lessicali che contribuiscono alla ri-definizione di alcuni sistemi di valori e di ruoli.
Violenza / Deriu, Fiorenza; Bartholini, Ignazia; Fornari, Silvia; Gallo, Raffaella; Musolino, Santina. - (2022), pp. 173-206.
Violenza
Fiorenza DeriuCo-primo
Writing – Review & Editing
;Silvia FornariCo-primo
Writing – Review & Editing
;Raffaella GalloCo-primo
Writing – Review & Editing
;
2022
Abstract
Questo contributo si propone una rassegna delle principali metodologie e tecniche utilizzate nei c.d. gender studies, per lo studio della violenza contro le donne, della criminalità organizzata e del terrorismo. Si tratta di temi profondamente diversi tra loro, che impongono una torsione prospettica nell’osservazione dei fatti sociali: da una parte la donna che subisce una condizione di violenza e maltrattamento in famiglia; dall’altra, la donna che si appropria di un ruolo, una agency, prima a lei negate, in organizzazioni criminali e nel terrorismo. A tal proposito, saranno presentate quelle metodologie che possono sostenere la ricerca su temi tanto complessi, quanto vischiosi, per i quali il principale problema consiste proprio nella individuazione delle fonti informative e nella raccolta dei dati. Saranno illustrate sinteticamente le indagini campionarie Istat dirette alla stima della dimensione del fenomeno della violenza sulle donne e sulla loro vittimizzazione, nonché le indagini previste dal Piano Nazionale anti-violenza per lo studio dei centri antiviolenza e dei servizi offerti alle donne per l’accompagnamento nel processo di affrancamento dal partner maltrattante. Rispetto a queste indagini di statistica ufficiale sarà messa in luce la necessità di una loro integrazione con metodi e tecniche di ricerca qualitativi, in grado di approfondire e specificare il dato quantitativo, che non può restituire che una parte, molto superficiale, per quanto rilevante ai fini dell’allocazione delle risorse e della futura azione politica, del fenomeno della violenza. Si farà quindi riferimento all’approccio biografico, alla raccolta di storie di vita così come all’utilizzo, sempre più frequente delle interviste a testimoni privilegiati, cioè alle operatrici dei centri e dei servizi per donne maltrattate. Per lo studio, invece, del nuovo ruolo attivo che le donne vanno assumendo in alcuni gruppi della criminalità organizzata o del terrorismo, ci si soffermerà sulle criticità che queste indagini presentano fin dalla prima fase di disegno e di impianto della ricerca. Si metterà in luce come il ricorso al campionamento ragionato, possa aiutare i ricercatori a individuare dei/delle key informant da intervistare per acquisire le informazioni necessarie alla ricerca. In alternativa, si accennerà agli studi basati su fonti documentali, derivanti da archivi di atti giudiziari, da articoli a stampa, da epistolari e testimonianze scritte. Si illustreranno brevemente le potenzialità di alcune recenti tecniche di analisi automatica e semi-automatica che consentono lo studio del testo, attraverso la costruzione di mappe concettuali, di mondi lessicali che contribuiscono alla ri-definizione di alcuni sistemi di valori e di ruoli.File | Dimensione | Formato | |
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