Fin dalle sue prime vicende a inizio ’400 l’opera di Dante si inserisce nella cultura, letteratura e arte polacche come un fatto al tempo stesso universale e pienamente locale, avvalorando e rafforzando la particolare latinità e italianità di quella nazione slava. Questa storia pluricentenaria, dalle primitive attestazioni al Concilio di Costanza (1415), giunge così fino alla nuovissima versione della Commedia ad opera di Jarosław Mikołajewski (2021) e oltre, passando per la grande stagione dei romantici e lungo tutto il secolo breve, e interessando non solo la letteratura e la critica, ma anche il teatro, il cinema, le arti visive e la musica. Quella “necessità di Dante” di cui si parla qui in particolare nel terzo capitolo, appare insomma un fatto pressoché identitario per la cultura polacca, confermato nell’atteggiamento dei grandi scrittori contemporanei, che sia il provocatorio “rifiuto” di Gombrowicz, il dantismo eliotiano di Miłosz, quello antifrastico di Różewicz, quello eroico e disingannato di Herbert, perfino la quasi-assenza di Dante in Szymborska, fino alle opere-mondo, l’idea di viaggio e l’“anima smarrita” di Tokarczuk.
Noster hic est Dantes. Su Dante e il dantismo in Polonia / Marinelli, Luigi. - (2022).
Noster hic est Dantes. Su Dante e il dantismo in Polonia
Luigi Marinelli
2022
Abstract
Fin dalle sue prime vicende a inizio ’400 l’opera di Dante si inserisce nella cultura, letteratura e arte polacche come un fatto al tempo stesso universale e pienamente locale, avvalorando e rafforzando la particolare latinità e italianità di quella nazione slava. Questa storia pluricentenaria, dalle primitive attestazioni al Concilio di Costanza (1415), giunge così fino alla nuovissima versione della Commedia ad opera di Jarosław Mikołajewski (2021) e oltre, passando per la grande stagione dei romantici e lungo tutto il secolo breve, e interessando non solo la letteratura e la critica, ma anche il teatro, il cinema, le arti visive e la musica. Quella “necessità di Dante” di cui si parla qui in particolare nel terzo capitolo, appare insomma un fatto pressoché identitario per la cultura polacca, confermato nell’atteggiamento dei grandi scrittori contemporanei, che sia il provocatorio “rifiuto” di Gombrowicz, il dantismo eliotiano di Miłosz, quello antifrastico di Różewicz, quello eroico e disingannato di Herbert, perfino la quasi-assenza di Dante in Szymborska, fino alle opere-mondo, l’idea di viaggio e l’“anima smarrita” di Tokarczuk.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Marinelli_Noster-hic_2022.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
763.3 kB
Formato
Adobe PDF
|
763.3 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.