La voce ai apre con la descrizione della ragionevolezza come categoria generale del pensiero, nella distinzione tra pensiero analitico e pensiero dialettico (dimostrazione vs. argomentazione), considerando i criteri della ragionevolezza nel pensiero generale. Segue l'esame della ragionevolezza come principio giuridico, prendendo in esame le peculiarità delle discipline giuridiche. Si distingue la ragionevolezza come criterio interpretativo e come criterio di sindacato di scelte attribuite ad una sede diversa da quella competente per l'interpretazione, facendo riferimento alla ragione analitica nell'interpretazione, alla ragionevolezza nell'interpretazione ef ai diversi significati del termine ed il rilievo dei principi nell'interpretazione. Nell'ambito della ragionevolezza come criterio di sindacato di scelte non praticabili in sede giurisdizionale, si prendono in considerazione i caratteri e l'intensità del sindacato di ragionevolezza, il sindacato deferente delle scelte legislative ed i gradi ulteriori nel sindacato di ragionevolezza, in particolare il tipo di controllo più stretto quando vengono toccate posizioni apicali. Viene poi affrontato il tema del sindacato del ragionevole bilanciamento e della proporzionalità, con un riferimento, infine, alle c.d. decisioni equitative.
Ragionevolezza delle leggi (voce) / Cerri, Augusto. - STAMPA. - XXV(2006), pp. 1-12.
Ragionevolezza delle leggi (voce)
CERRI, AUGUSTO
2006
Abstract
La voce ai apre con la descrizione della ragionevolezza come categoria generale del pensiero, nella distinzione tra pensiero analitico e pensiero dialettico (dimostrazione vs. argomentazione), considerando i criteri della ragionevolezza nel pensiero generale. Segue l'esame della ragionevolezza come principio giuridico, prendendo in esame le peculiarità delle discipline giuridiche. Si distingue la ragionevolezza come criterio interpretativo e come criterio di sindacato di scelte attribuite ad una sede diversa da quella competente per l'interpretazione, facendo riferimento alla ragione analitica nell'interpretazione, alla ragionevolezza nell'interpretazione ef ai diversi significati del termine ed il rilievo dei principi nell'interpretazione. Nell'ambito della ragionevolezza come criterio di sindacato di scelte non praticabili in sede giurisdizionale, si prendono in considerazione i caratteri e l'intensità del sindacato di ragionevolezza, il sindacato deferente delle scelte legislative ed i gradi ulteriori nel sindacato di ragionevolezza, in particolare il tipo di controllo più stretto quando vengono toccate posizioni apicali. Viene poi affrontato il tema del sindacato del ragionevole bilanciamento e della proporzionalità, con un riferimento, infine, alle c.d. decisioni equitative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.