L’opposizione tra lingue, culture e letterature maggiori e minori sembra riguardare sia il canone europeo che il pantheon della letteratura-mondo: risuona in ambito accademico come all’interno dell’apparato editoriale e mediatico che di fatto custodisce e trasmette le opere letterarie e che, accordando ad alcuni testi e culture maggiore visibilità, finisce col produrre, implicitamente, gerarchie di valore. Essere ‘maggiore’ o ‘minore’ è quindi anche un problema di logiche accademiche, a loro volta parte di un più ampio sistema di produzione del valore, che fa tutt’uno con il mondo industriale e post-industriale. In questo libro dieci specialisti di altrettante letterature nazionali europee affrontano alcune importanti declinazioni di questi concetti, nel comune tentativo di mostrare quanto ‘maggiore’ e ‘minore’ siano concetti correlativi, commutabili e provvisori, mentre – con Deleuze e Guattari – si dovrebbe forse intendere il minore non come sottosistema o fuorisistema del ‘fatto maggioritario’, ma come divenire potenziale e creativo del sistema stesso. Con riferimento al racconto biblico su Esaù e Giacobbe, dove il minore diviene maggiore e viceversa, il volume offre quindi anche una riflessione comune sui rapporti fra nazioni e culture europee, indagate nella reciproca dialettica che ne condiziona il posizionamento, la ‘visibilità’ e la diffusione.
Il complesso di Esaù. Lingue, culture e letterature ‘minori’ e ‘maggiori’?, a cura di Riccardo Capoferro, Luigi Marinelli, Barbara Ronchetti / Capoferro, Riccardo; Marinelli, Luigi; Ronchetti, Barbara. - (2022), pp. 5-164. [10.13133/9788893772136]
Il complesso di Esaù. Lingue, culture e letterature ‘minori’ e ‘maggiori’?, a cura di Riccardo Capoferro, Luigi Marinelli, Barbara Ronchetti
Riccardo Capoferro
;Luigi Marinelli
;Barbara Ronchetti
2022
Abstract
L’opposizione tra lingue, culture e letterature maggiori e minori sembra riguardare sia il canone europeo che il pantheon della letteratura-mondo: risuona in ambito accademico come all’interno dell’apparato editoriale e mediatico che di fatto custodisce e trasmette le opere letterarie e che, accordando ad alcuni testi e culture maggiore visibilità, finisce col produrre, implicitamente, gerarchie di valore. Essere ‘maggiore’ o ‘minore’ è quindi anche un problema di logiche accademiche, a loro volta parte di un più ampio sistema di produzione del valore, che fa tutt’uno con il mondo industriale e post-industriale. In questo libro dieci specialisti di altrettante letterature nazionali europee affrontano alcune importanti declinazioni di questi concetti, nel comune tentativo di mostrare quanto ‘maggiore’ e ‘minore’ siano concetti correlativi, commutabili e provvisori, mentre – con Deleuze e Guattari – si dovrebbe forse intendere il minore non come sottosistema o fuorisistema del ‘fatto maggioritario’, ma come divenire potenziale e creativo del sistema stesso. Con riferimento al racconto biblico su Esaù e Giacobbe, dove il minore diviene maggiore e viceversa, il volume offre quindi anche una riflessione comune sui rapporti fra nazioni e culture europee, indagate nella reciproca dialettica che ne condiziona il posizionamento, la ‘visibilità’ e la diffusione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.