Il saggio rilegge i Disquisitionum magicarum libri sex (1599-1601) di Martin Delrio individuandone il perno nella nozione di fascinatio. Di questa viene ricostruito lo sfondo, nella vicenda delle partizioni delle facoltà cognitive (nel canone di Boezio: sensus, phantasia, imaginatio, mens). Si mostra che il rifacimento del canone ha di mira, in Delrio, la vasta e meticolosa ridefinizione del lemmario del “fare” (agere, facere, efficere, perficere, producere, operari). Se ne saggia la posta. La fascinatio è immediatezza (di persona e cosa). Di contro, il diritto: che suppone non un fluire, un contagio per continuità, ma un interruptum, appunto una mora. In quello che è stato forse il più fortunato sommario di demonologia, a uso di generazioni di inquisitori, si mostra così un incunabolo della moderna imputabilità.
"Intercedente mora". Martin Del Rio e la "fascinatio" / Righi, Roberto. - (2004), pp. 251-278.
"Intercedente mora". Martin Del Rio e la "fascinatio"
RIGHI, Roberto
2004
Abstract
Il saggio rilegge i Disquisitionum magicarum libri sex (1599-1601) di Martin Delrio individuandone il perno nella nozione di fascinatio. Di questa viene ricostruito lo sfondo, nella vicenda delle partizioni delle facoltà cognitive (nel canone di Boezio: sensus, phantasia, imaginatio, mens). Si mostra che il rifacimento del canone ha di mira, in Delrio, la vasta e meticolosa ridefinizione del lemmario del “fare” (agere, facere, efficere, perficere, producere, operari). Se ne saggia la posta. La fascinatio è immediatezza (di persona e cosa). Di contro, il diritto: che suppone non un fluire, un contagio per continuità, ma un interruptum, appunto una mora. In quello che è stato forse il più fortunato sommario di demonologia, a uso di generazioni di inquisitori, si mostra così un incunabolo della moderna imputabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.