Barbara Ronchetti, Elefanti al microscopio. Il primo capitolo di Anna Karenina La grande familiarità con le vicende narrate in uno dei più celebri romanzi della tradizione russa dell’Ottocento, l’eco di letture fatte da altri prima di noi, costituiscono i presupposti per uno studio ravvicinato dell’opera, nella quale diventa possibile osservare dettagli inaspettati, svelare legami inattesi attraverso l’analisi di una selezione testuale circoscritta. La scelta di fermare l’attenzione sul capitolo iniziale di Anna Karenina si fonda su una duplice rete di considerazioni. Da un lato si vuole rilevare l’importanza che l’esordio narrativo ricopre nel processo di lettura, la sua capacità di disegnare l’orizzonte delle attese del lettore, di avviare quella relazione con il testo con cui poi doversi misurare durante tutto il cammino attraverso le pagine. D’altro canto la struttura stessa del romanzo, costruito dall’autore con puntigliosa precisione, puntellato di rimandi interni, parallelismi, contrasti e intrecciato secondo una circolarità della narrazione più volte ripetuta, trova proprio nell’esordio un punto di equilibrio vitale. Dopo aver riconosciuto l’unità testuale da considerare come oggetto di indagine, il saggio propone una suddivisione analitica del capitolo in segmenti espressivi di base, nei quali sia riconoscibile una coerenza sintattica e semantica minima, portatrice di valore narrativo, corrispondente ad una “immagine poetica” individuale e individuabile. Ne risulta una scansione del testo che coincide solo parzialmente con la dislocazione del brano composto in paragrafi, scelta dall’autore e organizzata dagli editori delle raccolte tolstojane. In ciascuna delle unità così determinate, sono stati individuati gli elementi rilevanti per l’analisi del brano, tenendo sempre sullo sfondo l’intero piano narrativo del testo, ricostruito attraverso un indice sintetico dei capitoli. Un importante strumento di analisi è stato infine individuato nella possibilità di osservare, in forma comparativa, il brano originale e tre versioni italiane offerte da diversi esperti di letteratura russa. I testi delle traduzioni sono stati in egual modo presentati isolatamente, pur tenendo presente la cornice d'insieme entro cui sono collocati, in particolare il rapporto fra traduttore e studioso di letteratura e i possibili legami di reciproca interdipendenza. Questo percorso di ricerca ha dimostrato l’importanza di uno sguardo policentrico e asimmetrico, capace di illuminare l’oggetto di studio attraverso punti luce lontani e diseguali, riconoscendo nella traduzione un elemento di notevole valore per lo studio critico di un’opera. La trasposizione letteraria in altra lingua si presenta allo studioso nelle due possibilità che essa contiene in sé: come attività traduttiva dello stesso critico che attraverso il tradurre arricchisce la comprensione e come testimonianza di interpretazioni preesistenti. Ne consegue una rinnovata lettura del testo, come insieme dei sensi, delle potenzialità di verità del testo, attualizzati dal dialogo che con esso ogni traduttore è riuscito a stabilire.

Elefanti al microscopio. Il primo capitolo di Anna Karenina / Ronchetti, Barbara. - STAMPA. - (2006), pp. 142-183.

Elefanti al microscopio. Il primo capitolo di Anna Karenina

RONCHETTI, Barbara
2006

Abstract

Barbara Ronchetti, Elefanti al microscopio. Il primo capitolo di Anna Karenina La grande familiarità con le vicende narrate in uno dei più celebri romanzi della tradizione russa dell’Ottocento, l’eco di letture fatte da altri prima di noi, costituiscono i presupposti per uno studio ravvicinato dell’opera, nella quale diventa possibile osservare dettagli inaspettati, svelare legami inattesi attraverso l’analisi di una selezione testuale circoscritta. La scelta di fermare l’attenzione sul capitolo iniziale di Anna Karenina si fonda su una duplice rete di considerazioni. Da un lato si vuole rilevare l’importanza che l’esordio narrativo ricopre nel processo di lettura, la sua capacità di disegnare l’orizzonte delle attese del lettore, di avviare quella relazione con il testo con cui poi doversi misurare durante tutto il cammino attraverso le pagine. D’altro canto la struttura stessa del romanzo, costruito dall’autore con puntigliosa precisione, puntellato di rimandi interni, parallelismi, contrasti e intrecciato secondo una circolarità della narrazione più volte ripetuta, trova proprio nell’esordio un punto di equilibrio vitale. Dopo aver riconosciuto l’unità testuale da considerare come oggetto di indagine, il saggio propone una suddivisione analitica del capitolo in segmenti espressivi di base, nei quali sia riconoscibile una coerenza sintattica e semantica minima, portatrice di valore narrativo, corrispondente ad una “immagine poetica” individuale e individuabile. Ne risulta una scansione del testo che coincide solo parzialmente con la dislocazione del brano composto in paragrafi, scelta dall’autore e organizzata dagli editori delle raccolte tolstojane. In ciascuna delle unità così determinate, sono stati individuati gli elementi rilevanti per l’analisi del brano, tenendo sempre sullo sfondo l’intero piano narrativo del testo, ricostruito attraverso un indice sintetico dei capitoli. Un importante strumento di analisi è stato infine individuato nella possibilità di osservare, in forma comparativa, il brano originale e tre versioni italiane offerte da diversi esperti di letteratura russa. I testi delle traduzioni sono stati in egual modo presentati isolatamente, pur tenendo presente la cornice d'insieme entro cui sono collocati, in particolare il rapporto fra traduttore e studioso di letteratura e i possibili legami di reciproca interdipendenza. Questo percorso di ricerca ha dimostrato l’importanza di uno sguardo policentrico e asimmetrico, capace di illuminare l’oggetto di studio attraverso punti luce lontani e diseguali, riconoscendo nella traduzione un elemento di notevole valore per lo studio critico di un’opera. La trasposizione letteraria in altra lingua si presenta allo studioso nelle due possibilità che essa contiene in sé: come attività traduttiva dello stesso critico che attraverso il tradurre arricchisce la comprensione e come testimonianza di interpretazioni preesistenti. Ne consegue una rinnovata lettura del testo, come insieme dei sensi, delle potenzialità di verità del testo, attualizzati dal dialogo che con esso ogni traduttore è riuscito a stabilire.
2006
La figura nel tappeto
9788895140018
Translation Studies; Anna Karenina; Immagine poetica; Letteratura russa del XIX secolo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Elefanti al microscopio. Il primo capitolo di Anna Karenina / Ronchetti, Barbara. - STAMPA. - (2006), pp. 142-183.
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