L’attualità della crisi della Pianificazione urbanistica, nei termini convenzionalmente riportati sul tipo di strumento da adottare, sia esso piano o progetto, prescinde da alcune considerazioni di ordine epistemologico che rimandano ad una diversa impostazione del problema del perché si sia verificata una discrasia tra obiettivi ed esiti. Il rimando ad un’impostazione diversa da quella tecnicistica, proposta per risolvere i soli problemi dell’efficienza nella Pianificazione urbanistica ha la sua originaria motivazione nel tentativo di ridurre il divario, sempre più marcato, tra la ricerca accademica e la pratica attuazione, in cui la bontà delle soluzioni adottate risiede non nell’uso di tecniche adeguate, dal momento che tale problema è decisamente successivo, ma nella formulazione di strategie e di politiche, nel complesso rapporto tra gli attori decisionali, nella ricerca del consenso dai contorni “pubblici” piuttosto sfumati. Si può, quindi, partire dal considerare che spesso si confonde la Pianificazione con l’Urbanistica, spostando la ricerca teorica ed operativa sui binari di una costante inefficienza delle soluzioni adottate, rendendo marginale la questione dell’efficacia degli interventi pubblici, degli “effetti incerti o controproducenti di una politica [che] possono venire attribuiti alla crescente complessità ed interrelazione, a livello economico e sociale, delle attività che si svolgono nella società.”
Politiche di sviluppo e Pianificazione Territoriale. Tra innovazione e prassi ordinaria / Bevilacqua, C. - (2001), pp. 1-239.
Politiche di sviluppo e Pianificazione Territoriale. Tra innovazione e prassi ordinaria
BEVILACQUA C
2001
Abstract
L’attualità della crisi della Pianificazione urbanistica, nei termini convenzionalmente riportati sul tipo di strumento da adottare, sia esso piano o progetto, prescinde da alcune considerazioni di ordine epistemologico che rimandano ad una diversa impostazione del problema del perché si sia verificata una discrasia tra obiettivi ed esiti. Il rimando ad un’impostazione diversa da quella tecnicistica, proposta per risolvere i soli problemi dell’efficienza nella Pianificazione urbanistica ha la sua originaria motivazione nel tentativo di ridurre il divario, sempre più marcato, tra la ricerca accademica e la pratica attuazione, in cui la bontà delle soluzioni adottate risiede non nell’uso di tecniche adeguate, dal momento che tale problema è decisamente successivo, ma nella formulazione di strategie e di politiche, nel complesso rapporto tra gli attori decisionali, nella ricerca del consenso dai contorni “pubblici” piuttosto sfumati. Si può, quindi, partire dal considerare che spesso si confonde la Pianificazione con l’Urbanistica, spostando la ricerca teorica ed operativa sui binari di una costante inefficienza delle soluzioni adottate, rendendo marginale la questione dell’efficacia degli interventi pubblici, degli “effetti incerti o controproducenti di una politica [che] possono venire attribuiti alla crescente complessità ed interrelazione, a livello economico e sociale, delle attività che si svolgono nella società.”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.