L’autore mostra come lo spazio potenziale sia attraversato da due dimensioni distinte (per certi versi divergenti e che purtuttavia vedono proprio in ciò che attiene all’inizio dei processi simbolici un punto di contatto): la dimensione lungo la quale è possibile assistere ai movimenti di unione a partire dalla separatezza, e quella che ospita la nascita della creatività. Lo spazio potenziale, in quanto area intermedia dell’esperienza che funge da tramite tra soggetto e oggetto, e tra interno ed esterno, può essere considerato un accesso privilegiato alla questione del rapporto con la realtà, in quanto snodo centrale sia della costruzione dell’oggetto (e della capacità di istituire relazioni oggettuali), che del rapporto tra mondo interno e mondo esterno. In questo senso lo spazio potenziale è ciò che dà vita a quei movimenti creativi che arricchiscono e incrementano il sentimento di essere vivi e di essere se stessi, e che permettono inoltre di accettare la realtà esterna senza incorrere in un’eccessiva perdita dell’impulso personale. E’ quell’area intermedia che garantisce un passaggio tra ciò che è interno e ciò che è esterno, e che soprattutto istituisce una comunicazione tra ciò che è più intimo nell’individuo e la propria esperienza vissuta, rendendo possibile la crescita creativa del Sé del soggetto. E’, in virtù di tutto ciò, una dimensione dell’esistere che può essere pensata anche nei termini di un vincolo che supera e (parzialmente) “risolve” se stesso rendendo possibile l’accesso a nuovi livelli organizzativi dell’esperienza psichica ed emozionale.

"Spazio potenziale tra vincolo e creatività" / Fabozzi, Paolo. - (2006), pp. 213-226.

"Spazio potenziale tra vincolo e creatività"

FABOZZI, Paolo
2006

Abstract

L’autore mostra come lo spazio potenziale sia attraversato da due dimensioni distinte (per certi versi divergenti e che purtuttavia vedono proprio in ciò che attiene all’inizio dei processi simbolici un punto di contatto): la dimensione lungo la quale è possibile assistere ai movimenti di unione a partire dalla separatezza, e quella che ospita la nascita della creatività. Lo spazio potenziale, in quanto area intermedia dell’esperienza che funge da tramite tra soggetto e oggetto, e tra interno ed esterno, può essere considerato un accesso privilegiato alla questione del rapporto con la realtà, in quanto snodo centrale sia della costruzione dell’oggetto (e della capacità di istituire relazioni oggettuali), che del rapporto tra mondo interno e mondo esterno. In questo senso lo spazio potenziale è ciò che dà vita a quei movimenti creativi che arricchiscono e incrementano il sentimento di essere vivi e di essere se stessi, e che permettono inoltre di accettare la realtà esterna senza incorrere in un’eccessiva perdita dell’impulso personale. E’ quell’area intermedia che garantisce un passaggio tra ciò che è interno e ciò che è esterno, e che soprattutto istituisce una comunicazione tra ciò che è più intimo nell’individuo e la propria esperienza vissuta, rendendo possibile la crescita creativa del Sé del soggetto. E’, in virtù di tutto ciò, una dimensione dell’esistere che può essere pensata anche nei termini di un vincolo che supera e (parzialmente) “risolve” se stesso rendendo possibile l’accesso a nuovi livelli organizzativi dell’esperienza psichica ed emozionale.
2006
Il vincolo
9788870789973
vincolo; creatività; spazio e dimensione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
"Spazio potenziale tra vincolo e creatività" / Fabozzi, Paolo. - (2006), pp. 213-226.
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