Sin dall’antichità, le colonne tortili costituiscono uno degli elementi architettonici più diffusi per raffigurare il Tempio di Salomone a Gerusalemme; grazie al loro valore mitico, la loro sola presenza può bastare a rappresentare simbolicamente il Tempio. Diversi sono i modi con i quali le Colonne sono state rappresentate nell’arte e nella pratica costruttiva; alcuni hanno legami con le fonti storiche descritte nella Bibbia, altri invece sono di origine leggendaria o teoretica. Il primo, forse il più diffuso, è la rappresentazione di colonne spiraliformi, tortili e con decorazione vitinea. Questo genere di colonne si fonda da un lato sulle descrizioni del Tempio di Erode di Giuseppe Flavio e dall’altro su una leggenda, risalente alla seconda metà del XIV secolo, secondo la quale le dodici colonne della pergula costantiniana, poste sopra la sepoltura di san Pietro, provenivano dal Tempio di Salomone a Gerusalemme ed erano state portate a Roma da Costantino. Una delle dodici colonne, a partire almeno dalla prima metà del ‘400, viene chiamata “Colonna Santa” (o “colonna degli energumeni”) perché vi si sarebbe appoggiato Cristo quando predicava nel Tempio, e per questo si riteneva che avesse la proprietà miracolosa di allontanare gli spiriti del male. Grazie a questa leggenda e alla loro forma inusuale, a partire dal tardo medioevo, su queste Colonne si concentrerà l’attenzione di artisti e viaggiatori facendone uno degli elementi evocativi del Tempio per eccellenza con grandi sviluppi in campo artistico e architettonico fino al barocco.

La Colonna santa e l’ordine salomonico completo / PORTOGHESI TUZI, Stefania. - STAMPA. - (2006), pp. 155-157.

La Colonna santa e l’ordine salomonico completo

PORTOGHESI TUZI, STEFANIA
2006

Abstract

Sin dall’antichità, le colonne tortili costituiscono uno degli elementi architettonici più diffusi per raffigurare il Tempio di Salomone a Gerusalemme; grazie al loro valore mitico, la loro sola presenza può bastare a rappresentare simbolicamente il Tempio. Diversi sono i modi con i quali le Colonne sono state rappresentate nell’arte e nella pratica costruttiva; alcuni hanno legami con le fonti storiche descritte nella Bibbia, altri invece sono di origine leggendaria o teoretica. Il primo, forse il più diffuso, è la rappresentazione di colonne spiraliformi, tortili e con decorazione vitinea. Questo genere di colonne si fonda da un lato sulle descrizioni del Tempio di Erode di Giuseppe Flavio e dall’altro su una leggenda, risalente alla seconda metà del XIV secolo, secondo la quale le dodici colonne della pergula costantiniana, poste sopra la sepoltura di san Pietro, provenivano dal Tempio di Salomone a Gerusalemme ed erano state portate a Roma da Costantino. Una delle dodici colonne, a partire almeno dalla prima metà del ‘400, viene chiamata “Colonna Santa” (o “colonna degli energumeni”) perché vi si sarebbe appoggiato Cristo quando predicava nel Tempio, e per questo si riteneva che avesse la proprietà miracolosa di allontanare gli spiriti del male. Grazie a questa leggenda e alla loro forma inusuale, a partire dal tardo medioevo, su queste Colonne si concentrerà l’attenzione di artisti e viaggiatori facendone uno degli elementi evocativi del Tempio per eccellenza con grandi sviluppi in campo artistico e architettonico fino al barocco.
2006
Roma Barocca. Bernini, Borromini, Pietro da Cortona
8837046359
architettura; Tempio di Salomone; S. Pietro
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La Colonna santa e l’ordine salomonico completo / PORTOGHESI TUZI, Stefania. - STAMPA. - (2006), pp. 155-157.
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