Risultati di apprendimento disciplinare e caratteristiche socio-affettive di studentesse e studenti con formazione Montessori La ricerca si inserisce in un quadro teorico che, sul piano metodologico, si colloca nell’alveo dell’indagine empirica sperimentale standardizzata di matrice post-positivista. Sul piano contenutistico, il quadro di riferimento è l’insieme delle ricerche empiriche sui risultati di apprendimento degli studenti montessoriani realizzate soprattutto in USA. Le domande di ricerca sono: 1. Quali risultati hanno studenti montessoriani ai gradi 5, 8 e 10, in termini di apprendimenti disciplinari misurati dall’Invalsi? 2. Quali caratteristiche socio-affettive hanno al grado 8? 3. Quali caratteristiche socio-economico-culturali hanno? 4. Quali atteggiamenti e pratiche accomunano gli insegnanti montessoriani i cui studenti conseguono i migliori risultati? La ricerca si articola in 2 azioni: 1) verificare, in tutta Italia, i risultati alle prove delle Rilevazioni Nazionali dell’Invalsi al grado 5, 8 e 10 di due coorti di studenti: la più anziana che nel 2012-13 era al grado 5, e la più giovane che nello stesso anno era al grado 2; 2) verificare, nella provincia di Roma, una differenza di apprendimenti socio-affettivi (soft-skills) tra studenti di grado 8 con o senza formazione montessoriana. 1) L’azione sul territorio nazionale Dopo aver individuato le classi V a metodo del 2012/13 e del 2015/16, è stata inviata la lista all’Invalsi, che ha restituito un database coi risultati alle prove delle diverse rilevazioni nel tempo, più i dati sulle variabili socio-economico-culturali di sfondo, sia dei montessoriani sia di tutto il resto della popolazione scolastica raggiunta dalle rilevazioni. In questo modo, con il metodo dell’uniformazione semplice (Bailey, 1995), è possibile, per ogni montessoriano, individuare un “gemello” che abbia gli stessi valori sulle variabili di sfondo che sappiamo avere un effetto sui punteggi alle prove, e costituire un gruppo di controllo. Il disegno di ricerca è un disegno con gruppi non equivalenti, con solo post-test, in cui la non equivalenza dei gruppi è data dall’impossibilità dell’assegnazione casuale. Tuttavia, la costituzione dei Gsp e Gco con questo metodo garantisce il maggior isolamento possibile dell’effetto della variabile indipendente, perché sono tenuti sotto controllo gli effetti di tutte le variabili che si sanno influenzare le variabili dipendenti, e l’effetto della loro interazione. L’ipotesi da verificare è che il gruppo sperimentale abbia punteggi medi alle prove significativamente superiori a quelli del gruppo di controllo. Per esplorare gli eventuali effetti della variabilità della variabile dipendente, oltre alla ricostruzione della carriera pregressa di un sottogruppo sperimentale, è in via di somministrazione un questionario on-line agli insegnanti che hanno lavorato alla primaria cogli studenti del gruppo sperimentale. 2) L’azione sulla provincia di Roma Il disegno di ricerca è lo stesso ma cambiano le variabili dipendenti, che sono una misura di alcune caratteristiche socio-affettive (autonomia, autostima, gestione dei conflitti, cooperazione, autocontrollo, resilienza, leadership, impegno, curiosità, empatia, creatività, apertura). Lo strumento è un questionario somministrato agli studenti frequentanti il grado 8 di scuole che ospitano, tra gli altri, ex montessoriani. Al momento, i risultati della prima azione sulla coorte più giovane evidenziano che: a) i montessoriani, alle prove Invalsi, ottengono risultati uguali o migliori dei non montessoriani sia in italiano, sia in matematica, soprattutto coloro che hanno seguito più anni di scuola Montessori, e soprattutto al grado 8; b) a tutti i gradi, tra i montessoriani c’è una parziale compensazione del condizionamento socio-economico-culturale per chi ha condizioni sfavorevoli. I risultati della seconda azione evidenziano una differenza significativa a favore dei montessoriani sulla scala di empatia (Bonino et al., 1998) e, a favore dei non montessoriani, sulla scala di autonomia (Noom et al., 2001).

Risultati di apprendimento disciplinare e caratteristiche socio-affettive di studentesse e studenti con formazione Montessori / Scippo, Stefano. - (2021). (Intervento presentato al convegno XV Seminario SIRD “La ricerca nelle scuole di dottorato in Italia. Dottorandi, dottori e docenti a confronto” tenutosi a Online).

Risultati di apprendimento disciplinare e caratteristiche socio-affettive di studentesse e studenti con formazione Montessori

Stefano Scippo
2021

Abstract

Risultati di apprendimento disciplinare e caratteristiche socio-affettive di studentesse e studenti con formazione Montessori La ricerca si inserisce in un quadro teorico che, sul piano metodologico, si colloca nell’alveo dell’indagine empirica sperimentale standardizzata di matrice post-positivista. Sul piano contenutistico, il quadro di riferimento è l’insieme delle ricerche empiriche sui risultati di apprendimento degli studenti montessoriani realizzate soprattutto in USA. Le domande di ricerca sono: 1. Quali risultati hanno studenti montessoriani ai gradi 5, 8 e 10, in termini di apprendimenti disciplinari misurati dall’Invalsi? 2. Quali caratteristiche socio-affettive hanno al grado 8? 3. Quali caratteristiche socio-economico-culturali hanno? 4. Quali atteggiamenti e pratiche accomunano gli insegnanti montessoriani i cui studenti conseguono i migliori risultati? La ricerca si articola in 2 azioni: 1) verificare, in tutta Italia, i risultati alle prove delle Rilevazioni Nazionali dell’Invalsi al grado 5, 8 e 10 di due coorti di studenti: la più anziana che nel 2012-13 era al grado 5, e la più giovane che nello stesso anno era al grado 2; 2) verificare, nella provincia di Roma, una differenza di apprendimenti socio-affettivi (soft-skills) tra studenti di grado 8 con o senza formazione montessoriana. 1) L’azione sul territorio nazionale Dopo aver individuato le classi V a metodo del 2012/13 e del 2015/16, è stata inviata la lista all’Invalsi, che ha restituito un database coi risultati alle prove delle diverse rilevazioni nel tempo, più i dati sulle variabili socio-economico-culturali di sfondo, sia dei montessoriani sia di tutto il resto della popolazione scolastica raggiunta dalle rilevazioni. In questo modo, con il metodo dell’uniformazione semplice (Bailey, 1995), è possibile, per ogni montessoriano, individuare un “gemello” che abbia gli stessi valori sulle variabili di sfondo che sappiamo avere un effetto sui punteggi alle prove, e costituire un gruppo di controllo. Il disegno di ricerca è un disegno con gruppi non equivalenti, con solo post-test, in cui la non equivalenza dei gruppi è data dall’impossibilità dell’assegnazione casuale. Tuttavia, la costituzione dei Gsp e Gco con questo metodo garantisce il maggior isolamento possibile dell’effetto della variabile indipendente, perché sono tenuti sotto controllo gli effetti di tutte le variabili che si sanno influenzare le variabili dipendenti, e l’effetto della loro interazione. L’ipotesi da verificare è che il gruppo sperimentale abbia punteggi medi alle prove significativamente superiori a quelli del gruppo di controllo. Per esplorare gli eventuali effetti della variabilità della variabile dipendente, oltre alla ricostruzione della carriera pregressa di un sottogruppo sperimentale, è in via di somministrazione un questionario on-line agli insegnanti che hanno lavorato alla primaria cogli studenti del gruppo sperimentale. 2) L’azione sulla provincia di Roma Il disegno di ricerca è lo stesso ma cambiano le variabili dipendenti, che sono una misura di alcune caratteristiche socio-affettive (autonomia, autostima, gestione dei conflitti, cooperazione, autocontrollo, resilienza, leadership, impegno, curiosità, empatia, creatività, apertura). Lo strumento è un questionario somministrato agli studenti frequentanti il grado 8 di scuole che ospitano, tra gli altri, ex montessoriani. Al momento, i risultati della prima azione sulla coorte più giovane evidenziano che: a) i montessoriani, alle prove Invalsi, ottengono risultati uguali o migliori dei non montessoriani sia in italiano, sia in matematica, soprattutto coloro che hanno seguito più anni di scuola Montessori, e soprattutto al grado 8; b) a tutti i gradi, tra i montessoriani c’è una parziale compensazione del condizionamento socio-economico-culturale per chi ha condizioni sfavorevoli. I risultati della seconda azione evidenziano una differenza significativa a favore dei montessoriani sulla scala di empatia (Bonino et al., 1998) e, a favore dei non montessoriani, sulla scala di autonomia (Noom et al., 2001).
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1631566
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