At the crossroads between conceptual attitudes and performative drive, the 1970s saw the emergence of discursive artistic practices whose ramifications extend as far as today's performative lectures. Against the backdrop of significant international experiences - think of Vito Acconci, John Cage and Joseph Beuys, among others - the book considers for the first time conferences, discussions, conversations, presentations and lectures as an art form on the Italian scene, looking in particular at the work of Vincenzo Agnetti, Giuseppe Chiari, Luca Patella and Fabio Mauri. Compared to the absolute and regressive body of the most famous and striking body art, the discursive practices put a speaking and dialogical subject at the centre, resonating with the widespread interest in verbal language, understood as a forge of individual self-awareness and a model of social relations. From historical figures, following continuities and variations around the intrinsic performativity of speaking and the multiple political values of taking the floor in public, we arrive at recent proposals - by figures such as Chiara Fumai, Cesare Pietroiusti, Sissi and Cesare Viel, among others - for whom orality is a tool for critiquing cognitive capitalism and dominant cultural arrangements, and becomes a place where minority subjectivities emerge.

All’incrocio tra attitudini concettuali e spinta performativa, negli anni Settanta si delineano pratiche artistiche discorsive le cui propaggini arrivano fino alle performative lectures odierne. Sullo sfondo di significative esperienze in ambito internazionale – si pensi a Vito Acconci, John Cage e Joseph Beuys - il volume considera per la prima volta conferenze, discussioni, conversazioni, presentazioni e lezioni come forma d’arte sulla scena italiana, approfondendo in particolare l'operato di Vincenzo Agnetti, Giuseppe Chiari, Luca Patella, Fabio Mauri. Rispetto al corpo assoluto e regressivo della più nota ed eclatante body art, le pratiche discorsive mettono al centro un soggetto parlante e dialogico, entrando in rapporto di risonanza con gli interessi diffusi verso il linguaggio verbale, inteso come fucina dell’autoconsapevolezza individuale e modello delle relazioni sociali. Dalle figure storiche, seguendo continuità e variazioni attorno alla performatività intrinseca del parlare e alle plurime valenze politiche della presa di parola in pubblico, si arriva alle proposte recenti - da parte di figure come Chiara Fumai, Cesare Pietroiusti, Sissi e Cesare Viel, tra gli altri - per le quali l’oralità è strumento di critica al capitalismo cognitivo e agli assetti culturali dominanti, e diventa luogo di emersione di soggettività minoritarie.

Parole, voci, corpi tra arte concettuale e performance. Conferenze, discussioni, lezioni come pratiche artistiche in Italia / Gallo, Francesca. - (2022), pp. 1-228.

Parole, voci, corpi tra arte concettuale e performance. Conferenze, discussioni, lezioni come pratiche artistiche in Italia

Francesca Gallo
2022

Abstract

At the crossroads between conceptual attitudes and performative drive, the 1970s saw the emergence of discursive artistic practices whose ramifications extend as far as today's performative lectures. Against the backdrop of significant international experiences - think of Vito Acconci, John Cage and Joseph Beuys, among others - the book considers for the first time conferences, discussions, conversations, presentations and lectures as an art form on the Italian scene, looking in particular at the work of Vincenzo Agnetti, Giuseppe Chiari, Luca Patella and Fabio Mauri. Compared to the absolute and regressive body of the most famous and striking body art, the discursive practices put a speaking and dialogical subject at the centre, resonating with the widespread interest in verbal language, understood as a forge of individual self-awareness and a model of social relations. From historical figures, following continuities and variations around the intrinsic performativity of speaking and the multiple political values of taking the floor in public, we arrive at recent proposals - by figures such as Chiara Fumai, Cesare Pietroiusti, Sissi and Cesare Viel, among others - for whom orality is a tool for critiquing cognitive capitalism and dominant cultural arrangements, and becomes a place where minority subjectivities emerge.
2022
9788857591070
All’incrocio tra attitudini concettuali e spinta performativa, negli anni Settanta si delineano pratiche artistiche discorsive le cui propaggini arrivano fino alle performative lectures odierne. Sullo sfondo di significative esperienze in ambito internazionale – si pensi a Vito Acconci, John Cage e Joseph Beuys - il volume considera per la prima volta conferenze, discussioni, conversazioni, presentazioni e lezioni come forma d’arte sulla scena italiana, approfondendo in particolare l'operato di Vincenzo Agnetti, Giuseppe Chiari, Luca Patella, Fabio Mauri. Rispetto al corpo assoluto e regressivo della più nota ed eclatante body art, le pratiche discorsive mettono al centro un soggetto parlante e dialogico, entrando in rapporto di risonanza con gli interessi diffusi verso il linguaggio verbale, inteso come fucina dell’autoconsapevolezza individuale e modello delle relazioni sociali. Dalle figure storiche, seguendo continuità e variazioni attorno alla performatività intrinseca del parlare e alle plurime valenze politiche della presa di parola in pubblico, si arriva alle proposte recenti - da parte di figure come Chiara Fumai, Cesare Pietroiusti, Sissi e Cesare Viel, tra gli altri - per le quali l’oralità è strumento di critica al capitalismo cognitivo e agli assetti culturali dominanti, e diventa luogo di emersione di soggettività minoritarie.
pratiche discorsive; oralità; arte concettuale; performance; lecture
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Parole, voci, corpi tra arte concettuale e performance. Conferenze, discussioni, lezioni come pratiche artistiche in Italia / Gallo, Francesca. - (2022), pp. 1-228.
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