Gli Autori affrontano , in particolare nel soggetto in età evolutiva, quei problemi di comunicazione attuali, obiettivabili in disturbi più o meno gravi, tonico-posturo-motori, che nella maggior parte dei casi sono esiti di sicure patologie lesionali pregresse del sistema nervoso centrale. Queste ultime, per la loro collocazione in una struttura in fase di sviluppo, possono ancora potenzialmente essere fonte di nuove disfunzioni progressivamente ingravescenti, ma possono anche, indirettamente, sollecitare l'attivazione di aree o sistemi compensatori in precedenza silenti. Viene trattato l'handicap neuromotorio senza distinguere le varie e diverse espressioni, poichè si ritiene che la limitazione fisica e /o mentale, pur nella sua specificità, sia riferibile ad un medesimo contesto scatenante di ansia, smarrimento e impotenza, dove la complessità e la gravità dell'evento nella sua globalità sono dominanti rispetto alla peculiarità dell'handicap. Viene quindi interpretata la realtà deficitaria come elemento più importante nella costruzione delle prime relazioni oggettuali. Un bambino con handicap ha limitazioni più o meno gravi nelle sue capacità di raccolta dei dati riguardanti il reale e nella sua possibilità di manipolare e di accedere attraverso una interlocuzione attiva con esso. Potranno, quindi, presentarsi delle interferenze durante lo sviluppo emozionale del bambino ed in particolare nello strutturarsi della relazione oggettuale.
Lo sviluppo affettivo del bambino con handicap / Cerutti, Rita; Lucarelli, L.; Mayer, R.. - STAMPA. - (1995), pp. 263-277.
Lo sviluppo affettivo del bambino con handicap
CERUTTI, Rita;
1995
Abstract
Gli Autori affrontano , in particolare nel soggetto in età evolutiva, quei problemi di comunicazione attuali, obiettivabili in disturbi più o meno gravi, tonico-posturo-motori, che nella maggior parte dei casi sono esiti di sicure patologie lesionali pregresse del sistema nervoso centrale. Queste ultime, per la loro collocazione in una struttura in fase di sviluppo, possono ancora potenzialmente essere fonte di nuove disfunzioni progressivamente ingravescenti, ma possono anche, indirettamente, sollecitare l'attivazione di aree o sistemi compensatori in precedenza silenti. Viene trattato l'handicap neuromotorio senza distinguere le varie e diverse espressioni, poichè si ritiene che la limitazione fisica e /o mentale, pur nella sua specificità, sia riferibile ad un medesimo contesto scatenante di ansia, smarrimento e impotenza, dove la complessità e la gravità dell'evento nella sua globalità sono dominanti rispetto alla peculiarità dell'handicap. Viene quindi interpretata la realtà deficitaria come elemento più importante nella costruzione delle prime relazioni oggettuali. Un bambino con handicap ha limitazioni più o meno gravi nelle sue capacità di raccolta dei dati riguardanti il reale e nella sua possibilità di manipolare e di accedere attraverso una interlocuzione attiva con esso. Potranno, quindi, presentarsi delle interferenze durante lo sviluppo emozionale del bambino ed in particolare nello strutturarsi della relazione oggettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.