The mutilations generated in the urban heritage by the violence of earthquakes are not different from those inflicted on the city building system by armed conflicts. In both cases, the urban fabric is torn. Wars and earthquakes, with ever-different intensity, destroy the most important monuments and the widespread architectural heritage, the so-called “minor” one, which defines the connective tissue of cities and qualifies the landscape of the villages that dot the Italian territory. Putting these two experiences together meant comparing the methodologies and objectives of reconstruction practices and trying to draw a stable strategic horizon from this comparison to develop more effective programs for repairing cultural heritage in the future. From architecture to the city and vice versa, the two attitudes of reconstruction seemed to recognize two equal and opposite movements. These movements are also the limits found in each way of proceeding in the reconstruction of architecture and the city. Starting from the Italian experience of post-war reconstruction was considered necessary to give coherence to this path. In the book’s first part, we wanted to provide a new reading to those episodes in which it seemed possible to find more vehemently the will to establish a truly fruitful dialogic relationship between the reconstructed parts and the forms and characteristics of the pre-existing city. In the second part, we observed the post-earthquake reconstruction interventions that have marked Italy’s history from the Second World War to today (which, unlike the first, have been devoid of a systematic study). In the third part, we sought to compare the international framework of reconstruction following catastrophes. The text was reported by the Centro Studi per la Storia dell’Architettura (CSSAr, a scientific society recognized by ANVUR for the GSD: 08/CEAR-11) and received funding from the MiC for its publication.

Le mutilazioni generate nel patrimonio urbano dalla violenza dei terremoti non sono diverse da quelle inflitte nel sistema edilizio cittadino dai conflitti armati. In entrambi i casi il tessuto urbano risulta lacerato. Guerre e terremoti, infatti, con intensità sempre diverse distruggono insieme ai monumenti più importanti anche il patrimonio architettonico diffuso, quello cosiddetto “minore”, che definisce il tessuto connettivo delle città e qualifica paesaggisticamente i borghi che punteggiano il territorio italiano. Mettere insieme queste due esperienze ha significato avere la possibilità di comparare le metodologie e gli obiettivi delle pratiche ricostruttive, cercando di trarre da tale confronto un orizzonte strategico stabile per poter sviluppare nel futuro dei programmi più efficaci per la riparazione del patrimonio culturale. Dall'architettura alla città e viceversa sono i due moti uguali e contrari che è sembrato riconoscere due atteggiamenti di ricostruzione. E sono anche i limiti riscontrabili in ciascuno dei modi di procedere nella ricostruzione delle architetture e della città. Per dare coerenza a questo percorso si è creduto necessario dover ripartire dell’esperienza italiana della ricostruzione post-bellica. In una prima parte del libro si è voluta dare una nuova lettura a quegli episodi in cui è sembrato possibile riscontrare con più veemenza la volontà di instaurare un rapporto dialogico veramente fecondo delle parti ricostruite con le forme e i caratteri della città preesistente. Nella seconda parte sono stati osservati gli interventi di ricostruzione post-sisma che hanno segnato la storia dell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi (ai quali è fino ad ora mancato, a differenza dei primi, un approfondimento sistematico). Nella Terza parte si è cercato un crontronto con il quadro internazionale delle ricostruzioni a seguito di disastri. Il testo è stato segnalato dal Centro Studi per la Storia dell'Architettura (CSSAr, Società scientifica riconosciuta dall’ANVUR per il GSD: 08/CEAR-11) ed ha ricevuto un il finanziamento del MiC per la sua pubblicazione.

Il sisma e la guerra. Interventi di ricostruzione sulla città violata. Quadro Storico / Vitiello, Maria; Esposito, Daniela. - (2021), pp. 1-224.

Il sisma e la guerra. Interventi di ricostruzione sulla città violata. Quadro Storico

Vitiello, Maria
;
Esposito, Daniela
2021

Abstract

The mutilations generated in the urban heritage by the violence of earthquakes are not different from those inflicted on the city building system by armed conflicts. In both cases, the urban fabric is torn. Wars and earthquakes, with ever-different intensity, destroy the most important monuments and the widespread architectural heritage, the so-called “minor” one, which defines the connective tissue of cities and qualifies the landscape of the villages that dot the Italian territory. Putting these two experiences together meant comparing the methodologies and objectives of reconstruction practices and trying to draw a stable strategic horizon from this comparison to develop more effective programs for repairing cultural heritage in the future. From architecture to the city and vice versa, the two attitudes of reconstruction seemed to recognize two equal and opposite movements. These movements are also the limits found in each way of proceeding in the reconstruction of architecture and the city. Starting from the Italian experience of post-war reconstruction was considered necessary to give coherence to this path. In the book’s first part, we wanted to provide a new reading to those episodes in which it seemed possible to find more vehemently the will to establish a truly fruitful dialogic relationship between the reconstructed parts and the forms and characteristics of the pre-existing city. In the second part, we observed the post-earthquake reconstruction interventions that have marked Italy’s history from the Second World War to today (which, unlike the first, have been devoid of a systematic study). In the third part, we sought to compare the international framework of reconstruction following catastrophes. The text was reported by the Centro Studi per la Storia dell’Architettura (CSSAr, a scientific society recognized by ANVUR for the GSD: 08/CEAR-11) and received funding from the MiC for its publication.
2021
9788854912311
Le mutilazioni generate nel patrimonio urbano dalla violenza dei terremoti non sono diverse da quelle inflitte nel sistema edilizio cittadino dai conflitti armati. In entrambi i casi il tessuto urbano risulta lacerato. Guerre e terremoti, infatti, con intensità sempre diverse distruggono insieme ai monumenti più importanti anche il patrimonio architettonico diffuso, quello cosiddetto “minore”, che definisce il tessuto connettivo delle città e qualifica paesaggisticamente i borghi che punteggiano il territorio italiano. Mettere insieme queste due esperienze ha significato avere la possibilità di comparare le metodologie e gli obiettivi delle pratiche ricostruttive, cercando di trarre da tale confronto un orizzonte strategico stabile per poter sviluppare nel futuro dei programmi più efficaci per la riparazione del patrimonio culturale. Dall'architettura alla città e viceversa sono i due moti uguali e contrari che è sembrato riconoscere due atteggiamenti di ricostruzione. E sono anche i limiti riscontrabili in ciascuno dei modi di procedere nella ricostruzione delle architetture e della città. Per dare coerenza a questo percorso si è creduto necessario dover ripartire dell’esperienza italiana della ricostruzione post-bellica. In una prima parte del libro si è voluta dare una nuova lettura a quegli episodi in cui è sembrato possibile riscontrare con più veemenza la volontà di instaurare un rapporto dialogico veramente fecondo delle parti ricostruite con le forme e i caratteri della città preesistente. Nella seconda parte sono stati osservati gli interventi di ricostruzione post-sisma che hanno segnato la storia dell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi (ai quali è fino ad ora mancato, a differenza dei primi, un approfondimento sistematico). Nella Terza parte si è cercato un crontronto con il quadro internazionale delle ricostruzioni a seguito di disastri. Il testo è stato segnalato dal Centro Studi per la Storia dell'Architettura (CSSAr, Società scientifica riconosciuta dall’ANVUR per il GSD: 08/CEAR-11) ed ha ricevuto un il finanziamento del MiC per la sua pubblicazione.
ricostruzione, post-sisma, post-guerra, patrimonio urbano
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Il sisma e la guerra. Interventi di ricostruzione sulla città violata. Quadro Storico / Vitiello, Maria; Esposito, Daniela. - (2021), pp. 1-224.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1628903
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