Le mutilazioni generate nel patrimonio urbano dalla violenza dei terremoti non sono diverse da quelle inflitte nel sistema edilizio cittadino dai conflitti armati. Sebbene con intensità sempre diverse, il moto tellurico distrugge insieme ai monumenti più importanti anche il patrimonio architettonico diffuso, quello cosiddetto “minore”, che definisce il tessuto connettivo delle città e qualifica paesaggisticamente i borghi che punteggiano il territorio italiano. Mettere insieme queste due esperienze ha significato avere la possibilità di comparare le metodologie e gli obiettivi delle pratiche ricostruttive, cercando di trarre da tale confronto un orizzonte strategico stabile per poter sviluppare dei programmi più efficaci per la cura del patrimonio culturale. Per dare coerenza a questo percorso si è creduto necessario dover ripartire dell’esperienza italiana della ricostruzione post-bellica, in particolare nella lettura di quegli episodi in cui è sembrato possibile riscontrare con più veemenza la volontà di instaurare un rapporto dialogico veramente fecondo del nuovo con la città preesistente. A seguire sono stati osservati gli interventi di ricostruzione post-sisma che hanno segnato la storia dell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi, ai quali è fino ad ora mancato, a differenza dei primi, un approfondimento sistematico.
Il sisma e la guerra. Interventi di ricostruzione sulla città violata. Quadro Storico / Vitiello, Maria; Esposito, Daniela. - (2021), pp. 1-224.
Il sisma e la guerra. Interventi di ricostruzione sulla città violata. Quadro Storico
Vitiello, Maria
;Esposito, Daniela
2021
Abstract
Le mutilazioni generate nel patrimonio urbano dalla violenza dei terremoti non sono diverse da quelle inflitte nel sistema edilizio cittadino dai conflitti armati. Sebbene con intensità sempre diverse, il moto tellurico distrugge insieme ai monumenti più importanti anche il patrimonio architettonico diffuso, quello cosiddetto “minore”, che definisce il tessuto connettivo delle città e qualifica paesaggisticamente i borghi che punteggiano il territorio italiano. Mettere insieme queste due esperienze ha significato avere la possibilità di comparare le metodologie e gli obiettivi delle pratiche ricostruttive, cercando di trarre da tale confronto un orizzonte strategico stabile per poter sviluppare dei programmi più efficaci per la cura del patrimonio culturale. Per dare coerenza a questo percorso si è creduto necessario dover ripartire dell’esperienza italiana della ricostruzione post-bellica, in particolare nella lettura di quegli episodi in cui è sembrato possibile riscontrare con più veemenza la volontà di instaurare un rapporto dialogico veramente fecondo del nuovo con la città preesistente. A seguire sono stati osservati gli interventi di ricostruzione post-sisma che hanno segnato la storia dell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi, ai quali è fino ad ora mancato, a differenza dei primi, un approfondimento sistematico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Esposito_Il sisma e la guerra_2021.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
6.19 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.19 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.