La produzione di Bibbie atlantiche, animata nella Roma immediatamente pregregoriana e gregoriana con intenti che travalicarono quelli puramente librari, viene esaminata alla luce degli studi precedenti a partire da quelli fondamentali di P. Supino Martini, nel confronto con la coeva produzione di codici biblici in area bizantina e con cenni alla produzione imitativa extra italiana attestata per tutto il XII sec. Alla luce dell’evoluzione dell’indagine codicologica in particolare, si conduce un esame complessivo e valutativo degli aspetti codicologici e decorativi delle Bibbie atlantiche in particolare romane, segnalando le vie peculiari di prima fulminea diffusione del nuovo modello librario. La riflessione paleografica, a fronte del modello grafico standardizzato perseguito per i presupposti ideologici stessi che animano la prima produzione di tali Bibbie, argomenta la penetrazione di sostrati di carolina romana e romanesca in diversi testimoni della prima e seconda generazione. Per gli esemplari del medesimo arco temporale emerge il dato testuale innovativo, con la segnalazione del carattere, ancora misconosciuto, di tentata recensio, non giunta a maturazione ma di evidente interesse filologico e storico-politico, stante il luogo, Roma, e i promotori, il papato stesso, del fenomeno.
La Bibbia al tempo della Riforma gregoriana: le Bibbie atlantiche / Condello, Emma. - STAMPA. - (2005), pp. 347-372.
La Bibbia al tempo della Riforma gregoriana: le Bibbie atlantiche
CONDELLO, Emma
2005
Abstract
La produzione di Bibbie atlantiche, animata nella Roma immediatamente pregregoriana e gregoriana con intenti che travalicarono quelli puramente librari, viene esaminata alla luce degli studi precedenti a partire da quelli fondamentali di P. Supino Martini, nel confronto con la coeva produzione di codici biblici in area bizantina e con cenni alla produzione imitativa extra italiana attestata per tutto il XII sec. Alla luce dell’evoluzione dell’indagine codicologica in particolare, si conduce un esame complessivo e valutativo degli aspetti codicologici e decorativi delle Bibbie atlantiche in particolare romane, segnalando le vie peculiari di prima fulminea diffusione del nuovo modello librario. La riflessione paleografica, a fronte del modello grafico standardizzato perseguito per i presupposti ideologici stessi che animano la prima produzione di tali Bibbie, argomenta la penetrazione di sostrati di carolina romana e romanesca in diversi testimoni della prima e seconda generazione. Per gli esemplari del medesimo arco temporale emerge il dato testuale innovativo, con la segnalazione del carattere, ancora misconosciuto, di tentata recensio, non giunta a maturazione ma di evidente interesse filologico e storico-politico, stante il luogo, Roma, e i promotori, il papato stesso, del fenomeno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.